Disconnessione digitale
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Spagna, in 11 città per il diritto alla disconnessione digitale: nasce il movimento OFF.

Gijón, Guadalajara, Madrid, Malaga, Palma di Maiorca, Minorca, Santiago di Compostela, Siviglia, Valladolid, Vigo, Saragozza: ieri in 11 città della Spagna si è manifestato per rivendicare il diritto dei bambini alla disconnessione digitale.

Si è trattato di un evento civico e apartitico, promosso da madri, padri, educatori, esperti e associazioni che hanno sancito la nascita del Movimento OFF

In Italia il diritto alla disconnessione insieme al diritto all’autodeterminazione digitale sono temi portati avanti dal media-attivista Maurizio Martucci e, proprio Disconnessi, è la testata della newsletter nazionale:

Si esige che i bambini abbiano l’opportunità di crescere in un ambiente che rispetti il ​​loro sviluppo – affermano i tecnoribelli spagnoli – senza che la digitalizzazione interferisca costantemente con le loro vite, sia dentro che fuori dalla scuola“, affermano i promotori che sostengono come la salute e il benessere dei bambini debbano essere prioritari rispetto a qualsiasi altro interesse, perorando forti misure pubbliche per proteggerli dall’eccessiva digitalizzazione delle loro vite.

La mobilitazione risponde alla crescente preoccupazione sociale circa le conseguenze dell’uso indiscriminato dei dispositivi digitali sulla salute fisica, psicologica e cognitiva di bambini e adolescenti, su cui mettono in guardia gli operatori sanitari, i pareri degli esperti e gli studi scientifici: aumento dei problemi di salute mentale, disturbi del sonno, stili di vita sedentari, disturbo da deficit di attenzione, calo del rendimento scolastico e rischi di dipendenza digitale.

In Spagna, il 31,6% degli adolescenti trascorre più di 5 ore al giorno connesso a Internet durante la settimana e il 49,6% durante il fine settimana. “L’istruzione deve contribuire a ridurre, non ad aumentare, questa iperconnessione , che genera una serie di svantaggi sempre più evidenti – in particolare, un vertiginoso deterioramento della salute mentale e delle capacità cognitive.” 

Nel rivendicare il diritto alla disconnessione digitale per vivere una vita off line, la manifestazione ha rivendicato questi punti:

  1. I minori dovrebbero essere liberi dai social media.
  2. Stabilire un’età minima legale per l’accesso agli smartphone.
  3. De-escalation digitale in tutti gli anni scolastici. Educare alla digitalizzazione, evitando la dipendenza digitale.
  4. Formazione sistematica per professionisti, famiglie e studenti sulle note implicazioni della digitalizzazione sulla salute fisica, emotiva e cognitiva dei minori.
  5. Limitare il tempo trascorso davanti allo schermo in conformità con le raccomandazioni di organizzazioni scientifiche come l’Associazione Spagnola di Pediatria.

L’azione è stata promossa dal Movimento OFF con il supporto di organizzazioni come l’Associazione Spagnola di Pediatria (AEP), Adolescenza Senza Cellulare (ALM), ALMMA, Apaga y VeÀMONOS, Aules Lliures de Pantalles, Facoltà di Psicologia Castilla y León, Cyber ​​Guardians, Scuola Sana di Ecologisti in Azione, Educare senza Schermi, Fondazione CLE, Gruppo di Ricerca in Tecnica Ecologica e Umanistica dell’Università Carlos III, Ananas per l’Educazione, Società Spagnola di Medicina dell’Adolescenza o La Tua Nuvola Secca Il Mio Fiume. L’iniziativa è stata sostenuta da figure di spicco come Catherine L’Ecuyer, dottoressa in educazione e psicologia, autrice di Educar en el asombro (Educare nella meraviglia), María Salmerón, pediatra e presidente della Società spagnola di medicina dell’adolescenza, Francisco Villar, dottore in psicologia, coordinatore del programma per affrontare i comportamenti suicidari nei minori presso l’Ospedale Sant Joan de Déu, Javier Zarzuela, coordinatore della campagna “Scuola sana” di Ecologisti in azione, e Diego Hidalgo, imprenditore, autore e motore del movimento OFF.

Maurizio Martucci

Fonte: oasisana

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