
Assalto a Mandas, pale eoliche una sopra l’altra
L’hanno sempre chiamato il “Ducato” di Mandas, il rango “spagnolo” più elevato in terra di Sardegna. Nella memoria storica resiste dal 1614, data in cui il Re di Spagna, Filippo III, gli assegnò le onorificenze più pregiate.
Da “Ducato” a “Land”
D’ora in poi, invece, non ci sarà da stupirsi se la porta del sud dell’Isola verso il Sarcidano e il Mandrolisai diventerà un vero e proprio “land” tedesco.
Che la ricca Germania avesse da tempo messo sotto attacco il ridente paese che tanto ispirò il narratore inglese David Herbert Lawrence, non bisognava attendere l’inizio del nuovo anno per rendersene conto.
I progetti eolici e fotovoltaici per devastare questo scenario ancora incontaminato hanno quasi tutti date riconducibili all’anno appena passato. Quel che accade nell’antico “Ducato”, però, ha del paradossale.
Nel segreto della burocrazia ministeriale è in atto una guerra senza precedenti per accaparrarsi il vento di Mandas e dintorni.
Atlante del vento.
Lo si sa da tempo: il mondo della speculazione eolica non sa nemmeno dove si trovano i territori prescelti per le scorribande in terra sarda, per individuarli usano semplicemente le mappe dell’Atlante del vento.
Un “cruscotto eolico” digitale che segna, con diagrammi teorici e farneticazioni simili, le aree più ventose dove piazzare prima anemometri e poi pale. In questo caso sono ben cinque i progetti che si sono concentrati sull’intera area. Complessivamente stiamo parlando di 51 pale, alte 200 metri ciascuna. Uno scempio territoriale, paesaggistico, ambientale, storico e archeologico senza precedenti.
Pale sovrapposte
Che l’assalto fosse concentrico era chiaro da tempo, ma che si arrivasse a pianificare di costruire le pale una sopra l’altra non era immaginabile nemmeno in tempo di carnevale.
Eppure le carte sono esplicite: non solo lo scontro è sul sedime dei singoli mostri d’acciaio da piazzare nel proscenio decantato da Lawrence, ma tra gli “invasori” la contesa è anche sulle date di presentazione.
Una sorta di “sono arrivato prima io”, “quella pala è mia” e via dicendo. Tutto messo nero su bianco. Una corrispondenza fitta nei protocolli ministeriali tra la multinazionale tedesca «Wpd», un colosso di Brera, e un’anonima società pugliese dal codice seriale, «Scs 30 srl».
Tedeschi in guerra
A dar fuoco alle polveri sono i tedeschi: siamo stati i primi a presentare il progetto eolico in quell’area di Mandas, le pale previste nel progetto della “Scs 30 srl” sono sopra le nostre.
Lo scrivono espressamente nel carteggio depositato al Ministero dell’Ambiente: «Il layout di progetto presentato dalla “Scs 30 srl” risulta quasi totalmente sovrapponibile al progetto della scrivente per il progetto “Wpd sa Murta srl”». Aggiungono: «In particolare, le posizioni degli aerogeneratori previsti nel progetto della Scs 30 srl risultano praticamente tutti interferenti con numerosi aerogeneratori previsti nel progetto della Scrivente».
Assalto rozzo
Insomma, pale eoliche una sopra l’altra, rappresentazione non effimera di un assalto esplicito oltre che rozzo in terra sarda. C’è di più: i tedeschi “denunciano” di aver presentato prima il progetto, ma che qualcosa non torni nei protocolli ministeriali.
La sequenza dello scontro sembra quella utile ad accaparrarsi un pezzo di Klondike. I tedeschi sostengono di essere arrivati prima con le loro undici pale sul proscenio di Mandas: «in data 27/09/2024 il progetto della Scrivente è stato caricato sul portale informatico del Ministero al fine di richiedere Valutazione di Impatto Ambientale. In merito al progetto della “Scs 30 srl”, si porta all’evidenza che risulterebbe depositata in data 16/10/2024. Tale data risulta successiva alla presentazione del progetto afferente alla Scrivente “Wpd sa Murta”».
Sardi ignorati
Ai contendenti non passa nemmeno per l’anticamera del cervello di verificare le volontà dei territori, delle popolazioni e delle amministrazioni locali: la conquista di una piazzola per una pala in più è roba ristretta agli affari eolici in terra di Sardegna. Ma che Mandas si confermi di fatto un nuovo “Land” tedesco nell’Isola lo dimostra l’ultimo progetto presentato a fine anno, il 16 dicembre scorso, sempre da un colosso energetico tedesco, la Rwe Renewables Italia, multinazionale germanica già protagonista del contenzioso costituzionale contro la “inutile” moratoria regionale e autrice della diffida legale al Consiglio Regionale contro la legge sulle aree idonee.
L’affare del sole
Il progetto questa volta è rivolto all’affare del sole: «impianto agrivoltaico denominato “Mandas” di potenza pari a 50,778 megawatt, integrato con un sistema di accumulo elettrochimico (batteria al litio n.d.r.) con potenza di 10 megawatt da realizzarsi nei Comuni di Mandas, Gesico, Suelli e Selegas».
Un’invasione illimitata, con multinazionali e società “seriali” che si spartiscono la Sardegna a colpi di carta bollata. Nessuno di loro, però, si è posto il problema di bussare in casa d’altri. Per i signori del vento e del sole vale l’unica sfacciata regola del «facciamo quel che vogliamo». Tanto nell’Isola dei Nuraghi tutto è permesso.
Fonte: unionesarda
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