No Nato Emilia Romagna
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Il dossier “Mettere nel mirino i presidi bellici” è frutto dell’impegno del Coordinamento No Nato Emilia Romagna.

Si pone come uno strumento di lotta per costruire una politica di fronte comune contro la NATO, l’imperialismo statunitense e i sionisti che usano la nostra e altre regioni italiane come retroterra per promuovere la Terza Guerra Mondiale.

Questo documento non è una semplice raccolta di informazioni, ma un atto di denuncia e un invito all’azione per tutto il popolo emiliano-romagnolo.

Offre al popolo la possibilità di conoscere e comprendere la portata della presenza militare nel proprio territorio.

Allo stesso tempo, rappresenta il primo passo per organizzare una risposta concreta e strutturata a questa occupazione, unendo tutte le realtà che condividono la necessità di opporsi alla militarizzazione e di rivendicare il diritto della nostra regione a essere libera da logiche di guerra e sottomissione imposte dall’esterno.

Il dossier è strutturato con una mappatura dettagliata per provincia, che identifica in modo preciso per quelle che ad oggi sono le nostre forze le principali basi NATO. Infrastrutture logistiche, le collaborazioni industriali e accademiche, e i punti nevralgici che rafforzano questa rete di occupazione.

Sezione per sezione, il dossier porta alla luce il modo in cui la nostra regione è stata trasformata in un supporto strategico per operazioni militari globali, con la complicità di aziende e università locali che sostengono progetti bellici e tecnologie dual use.

Ogni area della regione viene così esaminata per mettere in evidenza le caratteristiche e le funzioni specifiche che rendono l’EmiliaRomagna una parte attiva nella rete militare a guida USA.

Se ne deriva che la nostra regione è implicata nella filiera della guerra principalmente sul fronte della logistica, dell’approvvigionamento e della produzione di componenti e ricerche ad alto tasso di sviluppo tecnologico.


L’elaborazione di questo dossier risponde, dunque, a una triplice funzione politica e strategica. In primo luogo, come detto, il documento è un atto di denuncia delle attività belliche presenti nella nostra regione, che spesso operano senza la consapevolezza o il consenso della cittadinanza.

L’Emilia-Romagna è diventata un centro operativo per il dispiegamento di forze e risorse che servono gli interessi NATO sostenendo conflitti e interessi estranei al benessere della popolazione locale.
Il dossier è uno strumento per individuare i punti chiave in cui questa occupazione militare si realizza concretamente.

Le sezioni dedicate a ciascuna provincia mappano le installazioni, le infrastrutture e le partnership accademiche che supportano questa rete, permettendo così di identificare i nodi strategici su cui esercitare la vigilanza popolare e sui quali laddove le forze ce lo consentono sviluppare una risposta mirata. Questa visione d’insieme rende possibile una pianificazione della lotta più efficace, basata su una conoscenza migliore delle strutture e delle attività belliche presenti.

Non è un documento statico, ma un progetto in evoluzione, aperto alla partecipazione e al contributo di tutti coloro che condividono l’urgenza di opporsi a queste forze. Quella che pubblichiamo oggi non è che una prima versione con la quale chiamiamo altri/e singoli/e e organizzazioni a collaborare per ampliare la rete con il Coordinamento No Nato Emilia-Romagna.

La nostra lotta contro la guerra esterna non è che una parte della lotta complessiva contro la “guerra interna” fatta di smantellamento dell’apparato produttivo, di precarietà e morti sul lavoro, di distruzione dell’ambiente e del territorio, di privatizzazione dei servizi essenziali.

Unendo anche coscientemente temi che già oggettivamente sono legati fra loro possiamo costruire, passo dopo passo, la forza necessaria per cambiare il corso delle cose.

Partecipare al progetto significa contribuire a un lavoro di denuncia, consapevolezza e azione concreta sul nostro territorio. Insieme, possiamo costruire un fronte unito contro la NATO, l’imperialismo e i suoi alleati, e difendere la nostra terra dalle logiche di guerra e del profitto.

Si allega pdf.

coordinamentononatoer@protonmail.com

Fonte: peacelink

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