La potenza di un NO! (del piano pandemico ed altre nefandezze)
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Viviamo una sorta di dicotomia, noi italiani, fra il desiderio di seguire cuore e coscienza da un lato ed il dovere di “rispettare la regola” dall’altro.

Questo è pure l’eterno conflitto fra diritto naturale, nato con l’essere umano e il diritto posìtum , definito nel mondo contemporaneo ” positivo” od imposto dall’esterno, in genere dal terzo al di sopra del cittadino, dal governante, insomma.

Dimentichiamo spesso e volentieri che siamo sovrani della nostra Nazione e che l’unico limite, che abbiamo è il rispetto della vita altrui, che poi è anche la nostra. Non dovrebbe esistere un “mors tua, vita mea” per intenderci, ma un opposto :” vita tua, vita mea”.

Per contro e specialmente l’ultimo lustro ci ha spalancato gli occhi sopra un mondo che appare più nero della pece e che è stato mascherato da realtà “arcobaleno”, che di colorato hanno solo il logo, che ne accompagna l’anima meschina.

Cosa accade quando quel mondo parallelo a quello umano prende il sopravvento ed impone la regola distopica ed insensata?
Accade, o meglio dovrebbe accadere, che l’ homo anìmicus , che considero di categoria superiore a quella meramente “sapiens”, debba ergersi a guardiano della propria esistenza e di quella altrui.
Recita una intensa poesia di Henley “Invictus”: “ Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita, sono il padrone del mio destino, io sono il capitano della mia anima”.
Il poema aveva accompagnato le notti insonni di Mandela nei campi di prigionia, a cui il sistema lo aveva condannato.
Quella frase fa il paio, a mio sommesso avviso, con la famosa ed altrettanto profonda riflessione del nostro grande padre costituente, Calamandrei, che ammoniva il popolo italiano, nel secondo dopo guerra, rammentando le nefaste conseguenze del totalitarismo: “ la Libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando inizia a mancare”.

Nel nostro DNA, quello umano si intende, risuona una scintilla di Luce animica potente, che ognuno di noi possiede, dobbiamo soltanto imparare ad ascoltarla ed alle imposizioni di un sistema distopico, quella Luce risponde in un solo modo: “ NO!”.

Torniamo padroni delle nostre vite e capitani della nostra anima, seppure debba risuonare quale ultimo afflato di Libertà, l’unico fine delle nostre esistenze.

Ad maiora

Valeria Panetta (Presidente Arbitrium PSG)

Fonte: Arbitrium PSG

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