
L’Ue sfida gli Usa sull’IA con un piano da 200 miliardi
IA: UE vs USA.
Al vertice di Parigi sull’Intelligenza artificiale (IA) è stata firmata una dichiarazione finale da 61 Paesi per un’intelligenza artificiale “aperta”, “inclusiva” ed “etica”.
All’iniziativa non parteciperanno Gran Bretagna e Stati Uniti, che non hanno firmato.
L’Unione europea ha presentato “InvestAI“, iniziativa con la quale vengono mobilitati 200 miliardi di investimento nell’Intelligenza artificiale.
IA: UE vs USA
Ad annunciarlo è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen:
«Troppo spesso sento dire che l’Europa è in ritardo nella corsa, mentre gli Stati Uniti e la Cina sono già in vantaggio.
Non sono d’accordo.
La corsa all’AI è tutt’altro che finita.
La verità è che siamo solo all’inizio»
Il finanziamento iniziale della Commissione proverrà da programmi di finanziamento esistenti che hanno una componente digitale, come Europa digitale, Horizon Europe, e InvestEU.
Gli Stati membri possono anche contribuire programmando fondi dalle loro buste di coesione. Il finanziamento di gigafactory avverrà con un mix di sovvenzioni e capitale proprio e fungerà da caso pilota per le tecnologie strategiche annunciate nel Competitiveness Compass.
La Commissione ha già annunciato le prime sette fabbriche di AI a dicembre e, presto, comunicherà le prossime cinque.
Von der Leyen prosegue:
“L’AI migliorerà la nostra assistenza sanitaria, stimolerà la ricerca e l’innovazione e aumenterà la nostra competitività.
Lo stiamo facendo attraverso il nostro approccio europeo, basato sull’apertura, la cooperazione e i talenti eccellenti.
Ma il nostro approccio deve ancora essere potenziato”
“sarà il più grande partenariato pubblico-privato al mondo per lo sviluppo di un’AI affidabile”
Nel corso del vertice di Parigi sull’Intelligenza artificiale, durante il quale è stato annunciato il piano dell’Ue, è anche stata firmata una dichiarazione finale dai rappresentanti di 61 Paesi per un’Intelligenza artificiale “aperta”, “inclusiva” ed “etica”.
Tra questi, non compaiono né gli Stati Uniti né il Regno Unito mentre ci sono la Cina, la Francia, l’India, che si sono pronunciati anche per un coordinamento rafforzato della governance dell’AI che implichi un “dialogo mondiale” ed hanno lanciato un appello a evitare “una concentrazione del mercato”, affinché questa tecnologia sia più accessibile.
IA: UE vs USA
Resta tuttavia difficile per l’Europa competere con le ambizioni dello Stargate da 500 miliardi di dollari promesso da Donald Trump, la marcia di OpenAI e l’improvviso balzo della cinese DeepSeek. Al cospetto della platea di leader mondiali, JD Vance ha sgombrato il campo da ogni dubbio sulle intenzioni della Casa Bianca. “Gli Stati Uniti sono i leader mondiali dell’intelligenza artificiale e grazie al nostro governo lo resteranno” e i sistemi di IA a stelle e strisce saranno “liberi da pregiudizi ideologici”, ha garantito, portando con sé anche il messaggio del grande assente Elon Musk con una stoccata sulla moderazione dei contenuti regolamentata dall’Ue con il Digital Services Act (Dsa).
Fonti: Ansa e StartupItalia
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