Decreto legge sulla giustizia
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Decreto legge sulla giustizia:
saltano le norme sulla cybersicurezza e la “norma bavaglio” ai magistrati

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sulla giustizia.
Sparito il bavaglio ai magistrati dal decreto.
Nel decreto non ci sono le norme relative alla cybersicurezza
Approvato l’investimento di Amazon Italia.

Decreto legge sulla giustizia

Proroga delle elezioni dei consigli giudiziari

Tra le disposizioni del decreto figura il rinvio delle elezioni per i consigli giudiziari e il Consiglio direttivo della Corte di Cassazione, inizialmente previste per il 2024.
Queste saranno ora posticipate ad aprile 2025, come confermato dal Ministero della Giustizia.


Approvato l’investimento strategico di Amazon

Il Consiglio dei ministri ha approvato la delibera che riconosce l’interesse strategico del piano di Amazon web services (Aws) per un investimento di 1,2 miliardi di euro in Italia.
Il progetto, che rafforza la sovranità digitale del Paese, prevede la costruzione di nuove infrastrutture nell’area metropolitana di Milano e l’espansione di quelle già operative in Lombardia dal 2020.

Grazie all’art. 13 del d.l. 104/2023, il piano sarà gestito da un Commissario straordinario di governo, incaricato di semplificare le autorizzazioni necessarie.
L’investimento creerà circa 1.100 nuovi posti di lavoro entro cinque anni, sostenendo settori chiave come l’intelligenza artificiale, la cybersecurity e i servizi cloud, e favorendo lo sviluppo economico e tecnologico nazionale.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sottolineato:

“L’investimento di Amazon Web Service consolida il ruolo dell’Italia come hub europeo d’innovazione.
Oggi facciamo un ulteriore passo verso la sovranità digitale, consentendo alle nostre imprese di gestire parte dei loro dati all’interno dei confini nazionali.
Siamo al lavoro per creare l’infrastruttura per supportare la rivoluzione digitale e green: il governo c’è”

Le norme cyber vengono rinviate per ulteriori accertamenti

Le norme relative alla cybersicurezza, inizialmente previste nella bozza del decreto, sono state rinviate per permettere “ulteriori approfondimenti tecnici”.
Questo ha lasciato in sospeso provvedimenti chiave per la protezione delle infrastrutture digitali critiche e la lotta contro i crimini informatici.

Tra le misure rimandate figurano l’estensione delle competenze delle Direzioni distrettuali Antimafia (Dda) nell’ambito dell’estorsione informatica, l’introduzione di pene più severe per intrusioni nelle infrastrutture critiche legate alla sicurezza nazionale e l’ampliamento dei tempi di indagine sui reati informatici.

Niente norma “bavaglio” ai magistrati

Già prima del Cdm è stata eliminata anche la norma che avrebbe imposto restrizioni alla libertà dei magistrati.
La cosiddetta “norma-bavaglio” prevedeva di impedire a giudici e pubblici ministeri di occuparsi di fascicoli riguardanti temi su cui avevano già espresso opinioni pubbliche, come attraverso interviste o partecipazioni a convegni.
La bozza iniziale del decreto includeva anche l’introduzione di un illecito disciplinare per le toghe che non si fossero astenute dai procedimenti per “gravi ragioni di convenienza”, estendendo le attuali norme che impongono l’astensione solo in casi obbligatori per legge.
La proposta è stata quindi accantonata o forse solo rinviata.

Fonte: FirstOnline

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