Adres doğrulaması yapmak için bettilt kullanmak şart.

Türk oyuncular rulet masalarında genellikle düşük riskli bahisleri tercih eder, bettilt bu tercihlere uygun seçenekler sunar.

5G, un DPCM Meloni in coerenza con l’Agenda 2030
Se ti piace l'articolo, condividilo

Armando Manocchia e Maurizio Martucci (giornalista e scrittore, portavoce Stop 5G) parlano del (possibile) nuovo Dpcm e di inquinamento elettromagnetico. In questa conversazione sul 5G saltano fuori novità e particolari ignoti ai più. La partita si gioca tra gli obiettivi della transizione digitale e il grande business perchè, in realtà, non c’è nessuna motivazione tecnica per l’innalzamento dei limiti per il 5G, che funziona benissimo anche a 6 V/m come il 2G, ancora in servizio, perfino a 0,2 V/m.

Se non fosse tutto vero, sarebbe incredibile l’esito di ieri a Palazzo Chigi, nell’ultimo Consiglio dei Ministri pre-ferragostano: la norma sull’aumento dei limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico è saltata all’ultimo minuto! Con l’effetto della cristallizzazione di un dato politico inequivocabile: il 5G fa paura anche a Giorgia Meloni e nessuno nella maggioranza, tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ha avuto il coraggio di assumersi una gravissima e storica responsabilità politica trasformando gli italiani in cavie umane nel nome del wireless e della potente lobby del 5G.

Il 5G fa tremare i polsi anche ai tecnottimisti: spingere forzatamente poco meno di 60milioni di persone dai 6 fino 24,40 oppure 61 V/m è una grossa responsabilità politica da cui finora sono scappati tutti.

Ma sia chiaro un concetto: non è affatto una vittoria definitiva. Anzi. Torneranno presto alla carica perché è in atto una vera e propria trattativa tra lo Stato e le compagnie telefoniche, una trattativa condotta alla luce del sole, tra finanziamenti pubblici col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e manovre governative che partono dal 2018 e, in linea di continuità, arrivano fino ad oggi.

Fonte: IMOLA OGGI

5G, un DPCM Meloni in coerenza con l’Agenda 2030
Tag: