TAR Lazio
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Onore alla volontà!

Avv. Teresa Rocco
Avvocati Liberi 

Il tribunale di Monza ha rigettato il ricorso ai sensi dell’articolo 709 ter c.p.c. proposto da una madre per l’autorizzazione alla somministrazione del vaccino anti-covid 19 alla figlia quindicenne, dato il rifiuto del padre a prestare il consenso.

La minore è stata ascoltata ed ha dichiarato con fermezza la propria contrarietà alla somministrazione temendo per la propria salute e non essendo, all’attualità, più necessario. 

Bellissime le parole del collegio laddove definiscono la minore “ferma e risoluta” nella propria decisione”. 

Questo provvedimento, tuttavia, 

interviene in un momento storico in cui è venuto meno il ricatto al quale i giovani sono stati sottoposti e ciò è rilevabile proprio dalle parole della ragazza laddove dice che “non c’è nessun obbligo o limitazione agli spostamenti o ad attività sociali”. 

La quindicenne parla di obbligo, quand’esso non è mai stato previsto da alcuna norma ma, evidentemente, la percezione della doverosità di sottoporsi al trattamento era sentita eccome ed ha certamente influenzato l’esito di giudizi antecedenti a questo. 

Infatti, in caso di contrasto genitoriale in relazione alla vaccinazione anti Covid19, i minori ascoltati hanno manifestato il consenso al fine principale di evitare le restrizioni alla libertà personale.
Certo, non è stato difficile estorcere quel consenso laddove vigeva ancora il ricatto “o lo fai o ti tolgo la vita sociale”! Si è arrivati addirittura a superare la volontà del minore laddove lo svolgimento della vita sociale è stato ritenuto interesse superiore.

E quindi, questo, è forse il primo caso in tema vaccino anti Covid19 ai minori in cui davvero viene ascoltata e rispettata la volontà del minore, libera da condizionamenti e non sottoposta a ricatti. 

Chissà che volontà avrebbero espresso tutti gli altri minori se avessero potuto scegliere davvero…

FONTE: ALI – Avvocati Liberi

Tribunale di Monza