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Spagna: Approvata la “ley trans”: si potrà cambiare sesso all’anagrafe senza obbligo di attestazione medica e terapia ormonale

Non sarà più necessario l’attestazione medica di disforia di genere.

Tra i 14 e i 16 anni sarà necessario il consenso dei genitori, ma in caso di disaccordo con i genitori, i giovani possono chiedere il consenso dei genitori attraverso un mediatore giudiziario.

Tra i 12 e i 14 anni, le richieste di cambio di sesso richiedono l’approvazione di un giudice.

Al di sotto dei 12 anni, i bambini transgender possono cambiare nome ed essere trattati secondo la loro identità nelle scuole, ma non possono ancora cambiare legalmente il loro sesso.

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Il Congresso spagnolo ha oggi approvato in via definitiva la “Ley trans”.

A partire da oggi la Spagna riconoscerà la cosiddetta autodeterminazione di genere, ossia la possibilità per una persona di cambiare il proprio sesso sulla carta d’identità senza più l’obbligo di presentare certificati medici che attestino la sua disforia di genere o l’obbligo di sottoporsi a trattamenti ormonali per due anni.

Sarà completamente gratuito a partire dai 16 anni e, a determinate condizioni in base all’età, a partire dai 12 anni.

Tra i 14 e i 16 anni è necessario il consenso dei genitori, ma in caso di disaccordo con i genitori, i giovani possono chiedere il consenso dei genitori attraverso un mediatore giudiziario.

Tra i 12 e i 14 anni, le richieste di cambio di sesso richiedono l’approvazione di un giudice.

Al di sotto dei 12 anni, i bambini transgender possono cambiare nome ed essere trattati secondo la loro identità nelle scuole, ma non possono ancora cambiare legalmente il loro sesso.

Spagna. Diritto all’aborto e congedi mestruali retribuiti. 

Il Congresso spagnolo ha inoltre approvato in via definitiva una riforma della legge sull’aborto che punta a garantire maggiormente il diritto all’accesso a questa pratica.

Le ragazze di 16-17 anni potranno interrompere la gravidanza anche senza il consenso dei genitori, mentre per le più giovani servirà invece l’autorizzazione e in caso di pareri discordi interverrà un giudice.

Viene garantita l’assistenza sanitaria pubblica nell’ospedale più vicino ed eliminata la “pausa di riflessione” di tre giorni.

Si introduce inoltre il congedo mestruale (pagato dallo Stato) per le lavoratrici che hanno un ciclo “Invalidante”, la cui durata è a discrezione del medico.

La nuova legge mira anche a combattere la povertà mestruale e, in questo senso, si impegna a fornire gratuitamente prodotti per l’igiene mestruale – assorbenti, assorbenti o coppette mestruali – nei centri educativi, nelle carceri e nei centri sociali per le donne in situazioni di vulnerabilità.

Giovanni Rodriquez

Fonte: quotidianosanità

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