SECONDA EDIZIONE DI MANI PULITE CONTRO L’ITALIA?
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I fatti politici che occupano le prime pagine dei giornaloni e le trasmissioni delle maggiori reti televisive ci inducono ad una riflessione. Non è solo un problema di persone che, tuttavia, sono reclutate nei ranghi dei partiti con certi requisiti senza i quali sarebbero emarginati in partenza. Si tratta di un “sistema” nazionale che tritura qualsiasi persona che ne fa parte. Si tratta di un reticolo di ricatti incrociati che ciascuno esercita usando i propri archivi personali. I veti reciproci conducono alla totale paralisi delle funzioni dello Stato e della società civile.

I primi segnali si sono avvertiti con il mitragliamento contro il governo Meloni insediato da pochi mesi, quindi senza il tempo materiale per incidere seriamente sui problemi del Paese. Gli attacchi si sono intensificati con le classiche cacce all’uomo di cui l’ex maggioranza è particolarmente addestrata. Dai programmi alle singole persone: il deputato pistolero di Capodanno, poi il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, poi il ministro della cultura bersagliato ferocemente dal governatore della Campania. Poi, la svolta e una battuta d’arresto.

Non appena i fuochi incrociati contro i personaggi della maggioranza si affievoliscono, parte repentinamente il cecchinaggio contro personaggi dell’ex maggioranza, probabilmente provocato, o almeno incoraggiato dal suo principale ex alleato. Mi accingo ad interrogare il motore di ricerca Google con la frase “corruzione nel Pd”. Sullo schermo appare il conteggio delle voci ottenute: 1.460.000 in mezzo secondo. La caccia all’uomo si ritorce contro i persecutori di professione. Il panico e la vergogna (forse) si diffondono tra le fila del partito atlantista, inclusivo, che-ha-sempre-ragione. La segreteria del partito ora sotto tiro è totalmente paralizzata. Il risibile peso politico e l’inesistente prestigio dell’attuale responsabile non costituiscono un apprezzabile contrappeso alla marea. Seguono dimissioni di piccoli satrapi della periferia del partito.

Sembra di vivere gli ultimi giorni di Pompei. Possiamo immaginare le fughe di diversi “facilitatori” verso i confini della Svizzera o verso gli Stati balcanici. La nave affonda e i roditori fuggono, anche a nuoto.

I notiziari di regime sono frastornati. Le loro redazioni non hanno ancora ben capito cosa sta accadendo e si mantengono sul vago. Usano una prudenza che non avrebbero avuto con le destre da sterminare subito e, soprattutto, senza processo perché fascisti comunque. È clamoroso il silenzio mortale dell’effervescente avatar del Colle che, forse, sta meditando sui possibili danni causati dal suo sfacciato collateralismo con la compagine politica sotto tiro. Diversamente avrebbe tuonato (si fa per dire) contro quei luridi fascistoni dell’attuale maggioranza senza fare prigionieri.  Adesso, invece, la Fortezza Bastiani non emette segnali… aspetta.

Mi sembra di vedere i Servizi de’ noantri che accumulano le registrazioni di tutte le migliaia di frenetiche conversazioni del 95% dei politici che cercano di salvare sé stessi e non certo a tutelare i cittadini italiani di cui costoro non hanno la minima considerazione. Le intercettazioni sono il cibo dei settori oscuri dello Stato: sono la dispensa da cui trarre al momento opportuno alcuni dossier. Nulla di nuovo sotto il sole.

Adottando una visione più distaccata e panoramica che oltrepassa l’analisi ossessiva dei singoli fatti staccati fra loro, sorge un sospetto se osserviamo la dinamica complessiva degli eventi finora occorsi. Il sospetto nasce se consideriamo le numerose somiglianze con la vicenda sanguinaria di “mani pulite”. Tutto è iniziato lentamente per non creare un diffuso allarme preventivo per poi prendere un abbrivio velocissimo durante il quale sono cadute tantissime teste, decine di suicidi e una fuga illustre ad Hammamet, in Tunisia, durante i procedimenti giudiziari.

Le premesse ci sono tutte. E le domande iniziano a sorgere spontanee. 1) Perché proprio adesso? 2) Ma il partito atlantista non doveva essere protetto dai committenti della anglosfera? 3) Forse, il ridetto partito non ha più ragione di esistere dal momento che l’attuale maggioranza sta operando con un piglio ed una determinazione “più realista del re”? 4) perché il nuovo mani pulite colpisce in particolare uno solo dei partiti della ex maggioranza?

Sappiamo che gli angloamericani percorrono da sempre la politica dell’”usa e getta” con i suoi vassalli, anche con i più solerti. Quando non servono, sono gettati nella spazzatura.

I poteri internazionali finanziari hanno deciso di sostenere la signora di Palazzo Chigi come ringraziamento per il suo forsennato, oltranzista ed imprudente appoggio alla causa ucraina. Nella geometria geopolitica dell’attuale amministrazione nordamericana, alleati simili sono ancora utili e vanno puntellati con decisione.

Avete notato che la ex-italia non è più oggetto di spietati e ripetuti bombardamenti mediatici ostili di Inghilterra, Francia, Olanda e Germania? Le batterie nordeuropee hanno ricevuto l’ordine supremo di non disturbare la penisola. Il fronte interno è per ora stritolato dall’insorgere di una nuova stagione di mani pulite. L’operazione stavolta è articolata ai danni dei partiti che furono salvati durante la presidenza del molto discusso “comunista preferito” da Kissinger. Questa sterzata deve convincerci che nessuno è al sicuro ai vertici delle istituzioni di nessun Paese del mondo, e in maggiore misura, nella ex-italia.

Fino a quando ci sarà questa “pax italica”? I disordini e le decapitazioni di politici che continueremo a vedere dureranno fino alla chiusura delle elezioni americane?

Intanto, si salvi chi può. Questa seconda purga non darà sollievo ai problemi degli italiani. Nella nuova rivoluzione colorata in corso disoccupazione e crollo del sistema produttivo del Paese, immigrazioni, debito pubblico, criminalità indotta non sono al centro dei pensieri degli angloamericani.

Ripeto: si salvi chi può dai prossimi lampi di guerra civile che molti fanno finta di non vedere guardando la pagliuzza e non il cammello.

I politici non ci salveranno

Fonte: La Pekora Nera

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