“Non è andato tutto bene”: fate vedere questo film ai parlamentari della Commissione Covid
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Sono iniziate le proiezioni di “Non è andato tutto bene”, il film di Paolo Cassina che racconta bugie e interessi celati dietro la gestione pandemica e l’imposizione di misure liberticide. Le storie dei morti senza cure e dei danneggiati da vaccino inascoltati. Un punto di partenza per la Commissione Covid che si sta insediando.

Questo è il suggerimento della Bussola per i futuri componenti la neonata Commissione bicamerale Covid. Lo sappiamo che non è ancora partita, perché il Pd sta facendo ostruzionismo e non ha ancora designato i suoi membri, che si stanno nominando in queste ore, ma noi un consiglio ve lo diamo già: alla prima seduta guardate questo film. Vi sarà utile per orientarvi nel lungo lavoro che vi attende.

Si tratta di Non è andato tutto bene, scritto e diretto dal regista Paolo Cassina e prodotto da Play Master Movie, in programmazione in questi giorni in diverse città italiane.

Un concentrato altamente analitico, di storie e dati, sulla terribile stagione pandemica, dai lockdown ai green pass fino alla tragedia dei danneggiati da vaccino, raccontato dalla voce di persone in carne ed ossa che hanno vissuto l’altra faccia della medaglia di una narrazione fatta di arcobaleni sul balcone, canti dal tetto e imposizioni. Una narrazione diversa da quella che è stata ossessivamente imposta dai media, meno edulcorata e più critica.

2 ore e 55 minuti di proiezione, ma ne vale la pena, dieci minuti in più di Scarface che in questi giorni è tornato nelle sale per festeggiare il 40esimo dall’uscita al cinema, ma molto meno lungo di C’era una volta in America. Dunque, assolutamente sostenibile nell’economia della prima seduta dei lavori.

Quello di Non è andato tutto bene è un vero e proprio documento di cinematografia indipendente creato con l’intento di raccontare la verità sulla pandemia senza interessi politico-mediatici e che si pone in continuità con il primo lavoro di Cassina di questo tipo, quell’Invisibili che è stato proiettato con un successo di pubblico davvero incredibile nel corso dei due anni passati.

Ecco, dunque, un ottimo strumento per deputati e senatori che faranno parte della Bicamerale covid per conoscere il problema che si troveranno ad affrontare e soprattutto avere già in formato video una traccia delle tante cose che nel corso della stagione pandemista non sono andate – appunto – per niente bene. A cominciare dalla dittatura sanitaria che ha portato milioni di italiani a vaccinarsi controvoglia e a subire effetti avversi permanenti e invalidanti.

Nello scorso week end si sono svolte le prime proiezioni (a Milano e Bologna) e la Bussola – che compare varie volte con strappi di alcuni nostri articoli – è andata a vedere il film.

C’è davvero tutto: dalle discusse origini del virus alle illogicità del lockdown, l’uso dei decreti ministeriali, i provvedimenti coercitivi e contradditori, l’estenuante obbligo delle mascherine, le chiese chiuse, i funerali negati. E i canti dai balconi.

Ma è andato davvero tutto bene?, si chiede Cassina attraverso le voci narranti di questo lungo viaggio negli abissi della pandemia, affidato alle giornaliste Tiziana Alterio, Angela Camuso e Marianna Canè. No, non è andato tutto bene e Cassina lo fa dire a chi dalla stagione pandemista ci ha rimesso maggiormente: come ad esempio i negozianti che, accumulati i debiti, hanno dovuto chiudere.

Scorrono nel corso dei minuti i dati sul fallimento dei lockdown, certificati dall’esperienza della Svezia, l’inaffidabilità dei tamponi e delle mascherine con dati incontrovertibili, l’anomalia italiana dove si sono registrati più morti di tutti in Europa in rapporto alla popolazione.

Si inquadra così quello che è stata la pandemia: un gigantesco problema di malasanità unito a misure irrazionali e liberticide per deprimere la popolazione e le attività economiche.

Lo abbiamo scritto diverse volte, ma il film sintetizza, contestualizza, dà un quadro esaustivo e rapido dell’enormità che è stata la pandemia con lo sguardo critico di chi non ha bevuto soltanto lo “sciroppo” delle fonti istituzionali. C’è, un aspetto importante che colpisce di questa pellicola: non ci sono politici, né autorità, né istituzioni che commentano questo o quell’episodio. Tutto è raccontato partendo dalla carne viva di vittime, chi del vaccino, chi delle mancate cure, chi delle limitazioni liberticide e hanno perso il lavoro.

Tutto è documentato, a cominciare dai numeri falsati nel conteggio dei morti per arrivare al folle protocollo Tachipirina e vigile attesa («un’espressione che non esiste in medicina», commenta il dottor Andrea Stramezzi), con preziose testimonianze di medici rianimatori come Stefano Manera che hanno confermato che la maggior parte dei pazienti arrivava in ospedale troppo tardi, o comunque perché non era stata adeguatamente curata a casa.

E poi il grande e inconfessato interesse dietro la somministrazione dei vaccini con la presenza della finanza speculativa dietro Big Pharma che orienta il profitto e non la salute, come spiega Tiziana Alterio nel suo libro “Il dio vaccino

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Paura, terrore, monopensiero, una visione monocorde, ma le immagini delle grandi manifestazioni anti-green pass impressionano per i numeri sempre taciuti o minimizzati dalla grande stampa, lautamente pagata dallo Stato (è documentato anche questo) per diffondere il verbo vaccinista.

Verbo che è ancora dominante e stride con la commovente carrellata di danneggiati che raccontano i loro drammi, a cominciare da Federica Angelini, prima danneggiata uscita allo scoperto e fondatrice del Comitato Ascoltami. É lei che venne raggiunta dalla Bussola che, per prima, raccolse il suo disperato grido d’allarme ed è lei che poco dopo finì intervistata da Marianna Canè di Fuori dal Coro, prima giornalista di una trasmissione tv nazionale a dare voce ai danneggiati da vaccino e autrice dell’inchiesta Aifaleaks sugli insabbiamenti e le omissioni di Aifa e del ministro Roberto Speranza sull’inefficacia vaccinale e l’insicurezza.

Storie, ancora storie e testimonianze pubbliche di cittadini in carne ed ossa, esseri umani, che si sono fidati dello Stato e oggi pagano il prezzo più alto di questa follia, ma restano dimenticati e ingiuriati ancora oggi.

Dopo quattro anni, c’è chi si chiede se sia ancora necessario parlare di questi fatti. Ieri il Corriere, riportando un’analisi dell’Economist ha scritto: «Emerge che i vaccini, che pure hanno fatto vittime, nel complesso hanno difeso la popolazione da conseguenze molto peggiori». Una visione utilitaristica e eugenetica che tende ad archiviare la tragedia dei danneggiati, morti o resi invalidi, come un fisiologico effetto collaterale.

Sì, evidentemente, con articoli come questo, c’è ancora bisogno di parlare di questi drammatici fatti.

Fonte: La nuova BQ

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