Kuwait presentatore virtuale
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Il telegiornale virtuale del Kuwait

In Kuwait si stanno facendo le prove per il lancio di un presentatore virtuale del telegiornale e questo grazie all’intelligenza artificiale.
La nuova signora “buonasera” del Kuwait si chiama Fedha, ed è al suo debutto sull’account Twitter di Kuwait News.
Il vice caporedattore di Kuwait News, ha dichiarato alle agenzia di stampa che la mossa serve per testare il potenziale dell’IA nell’ offrire “contenuti nuovi e innovativi” e che la soluzione virtuale potrebbe essere utilizzata in modo sistematico.

La parola agli esperti

Euronews ha intervistato Brandi Geurkink, consulente strategico e tecnologico di Reset:

“Penso che il telegiornale sia stato una sorta di ultima spiaggia della verità per molte persone, il fatto di poter vedere il volto di una persona, sentire la sua voce e capire chi è questa persona, domandarsi se ci si può fidare.
Penso che questa adozione dell’intelligenza artificiale renda tutto più complicato e annebbi ulteriormente i confini.
Credo che sia veramente preoccupante”.

Posto in classifica del Kuwait

Come promemoria, il Kuwait si è classificato al 158° posto su 180 paesi nell’indice sulla libertà di stampa mondiale di Reporters Without Borders 2022… e gli esperti sollevano dubbi sul fatto che la sostituzione degli esseri umani con l’intelligenza artificiale potrebbe portare a una minore libertà di espressione per i giornalisti nel paese.

Kuwait presentatore virtuale
L’immagine come seduzione

Capelli biondi gli occhi chiari servono ad intercettare una popolazione kuwaitiani che ormai è anche di immigrati.
Certo il video ha generato un’ondata di reazioni sui social media, anche da parte dei giornalisti: alcuni parlano di innovazione, altri hanno espresso la loro preoccupazione per l’etica dell’uso dell’intelligenza artificiale nelle redazioni.
Tuttavia il Kuwait non è il primo paese a svelare un presentatore televisivo generato dall’intelligenza artificiale.

Rapporto della Goldman Sachs

Un rapporto pubblicato da Goldman Sachs il mese scorso afferma che l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire l’equivalente di 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno in tutto il mondo cosa che raggela un po’ il sangue.
È anche vero che il rapporto suggerisce che nonostante questa strage la tecnologia può anche significare nuovi posti di lavoro e un aumento della produttività.

FONTE: Euronews

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