Farina di grilli, Nutrinsect prima azienda in Italia autorizzata a produrla. Il web: “Mangiatela voi e Von Der Leyen”
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È marchigiano il primo stabilimento nazionale autorizzato alla sua produzione, trasformazione e commercializzazione per uso alimentare umano. Ma sul web abbondano le proteste.

La prima e unica azienda italiana autorizzata per la produzione, trasformazione e commercializzazione di farina di grilli a uso alimentare umano si trova nelle Marche e si tratta dell’azienda Nutrinsect, a Montecassiano, provincia di Macerata, che segue l’intera filiera. Nonostante la legge imponga di chiamarla “Polvere di acheta domesticus”, la sostanza rimane la stessa. L’Unione europea ha deliberato sulla commercializzazione del prodotto nel 2022, e l’autorizzazione alla vendita è arrivata lo scorso anno.

La Reire di Reggio Emilia distribuirà la farina di grillo alle aziende alimentari. “Questo rappresenta un risultato significativo per l’azienda produttrice, frutto di un decennio di intenso lavoro, migliaia di ore di ricerca e sperimentazione”, spiega Nutrinsect, che invita il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a visitare lo stabilimento, “dove vengono quotidianamente allevati circa 10 milioni di grilli e trasformati in polvere mediante un metodo etico, monitorato dalla Asl”.

Farina di grilli, Nutrinsect prima azienda in Italia autorizzata a produrla: i commenti del web

Nutrinsect produce attualmente 2 tonnellate di polvere al mese, con l’obiettivo di raggiungere le 6 tonnellate entro la fine dell’anno. Il costo si aggira tra i 50 e 60 euro al chilo. La farina di grillo troverà sempre più impiego in pasticceria, ma anche nella produzione di pasta fresca. Ogni passaggio, secondo Nutrinsect, è soggetto a rigidi e precisi parametri. Il suo sapore, invece, si avvicinerebbe a quello della mandorla e della nocciola. L’unica certezza è che, tra perplessità e curiosità, susciterà ancora numerose discussioni.

Infatti, sul web, sono decisamente di più le persone che sui social hanno commentato con disprezzo questa notizia, sia per i dubbi legati all’alimento in sé, che per le circostanze in cui è arrivato il via libera. Secondo molti utenti sarebbe meglio risolvere i problemi dell’agricoltura in Italia, che in questo momento non se la passa bene con la “protesta dei trattori”, piuttosto che andare ad introdurre nuovi prodotti di origine orientale sul mercato alimentare. Sono quindi arrivati attacchi anche alla presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen.

Fonte: Il Giornale D’Italia

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