Dosi destinate al macero
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Vaccini Covid:
122 milioni di dosi scadute
e rimaste nei magazzini.
L’Italia ha buttato 2 miliardi di euro

Lastampa.it – Il Covid batte in ritirata, gli italiani che si vaccinano sempre meno e i magazzini si riempiono di dosi destinate al macero.
Con relativo spreco di denari.

Facciamo due conti

Partiamo dagli ultimi antidoti arrivati a fine estate, quelli aggiornati su Omicron 4 e 5, dominanti fino ad ora in Italia.
Di questi ancora da somministrare ne resterebbero 15 milioni, molti dei quali destinati a restare imballati nelle loro scatole, visto che in sette giorni, dal 23 al 29 gennaio, la media delle somministrazioni è stata di 6.968 al giorno e il numero è in costante calo, oltre il 30% in meno rispetto alla settimana precedente.
A questi 15 milioni vanno aggiunti poi i 19 milioni di dosi aggiornate su Omicron 1, approvate dall’europea Ema prima e dalla nostra Aifa poi, appena una manciata di giorni prima che venisse accesa la luce verde a quelli aggiornati sulle nuove sottovarianti di Omicron, che quasi tutti hanno preteso gli venissero somministrati, nonostante gli esperti dell’ex Cts si affannassero a dire che più o meno pari erano rispetto a quelli tarati sulla versione originaria di Omicron, oramai scomparsa in Italia.
Fin qui per restare all’era Omicron.
Perché alla conta degli antidoti inutilizzati vanno poi aggiunti i 28 milioni andati in scadenza a fine anno, secondo quanto affermato a suo tempo dallo stesso generale Tommaso Petroni, a capo della task force per il completamento della campagna vaccinale.
A questi vanno infine sommati i 60 milioni di dosi donate all’Africa. Rimaste in larga parte inutilizzate.

Tiriamo la somma delle
dosi destinate al macero

122 milioni di dosi inutilizzate, che ai prezzi medi dei vaccini acquistati dall’Europa fanno circa 2 miliardi gettati al vento.

E’ giusto ricordare che gli acquisti sono sempre stati fatti a livello centralizzato dall’Ue, che poi li ha ridistribuiti per quota parte ai singoli Paesi.
Fermo restando che l’Italia sarà comunque chiamata a pagare il conto.
L’Europa ha come sempre puntato a garantire la massima copertura vaccinale possibile, hanno sempre ricordato in passato Aifa e Consiglio Superiore di Sanità.
Ma resta da capire perché si sia deciso a settembre di partire subito con milioni di vaccini che sarebbero stati superati a breve da prodotti più aggiornati, pur avendo in cascina ancora milioni di dosi inutilizzate di antidoti tarati sul ceppo originario di Wuhan.

FONTE: infosannio.com

Dosi destinate al macero