Dopo l’”Evento 201″ che Simulava una pandemia poco prima del covid, Bruxelles mette in scena “Food Alert”, l’ombra dell’apocalisse alimentare. IL VIDEO INTEGRALE
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(approfondimento del post precedente)

Presentato al mondo solo ora, il dietro le quinte di una simulazione segreta a Bruxelles, dove i leader europei si sono confrontati con una temuta crisi alimentare. Mentre le diapositive di eventi immaginari scorrevano sullo schermo, l’Europa si preparava a fronteggiare il peggio.

Il mese scorso, un gruppo eterogeneo di funzionari dell’Unione Europea, esperti di sicurezza alimentare e rappresentanti dell’industria si sono riuniti a Bruxelles per affrontare un incubo alimentare virtuale. La combinazione di El Niño e La Niña aveva paralizzato la produzione di soia in America Latina, i conflitti agricoli infiammavano Ucraina e Russia, e l’Indonesia bandiva l’olio di palma in Europa, mentre la Cina lottava per nutrire la sua popolazione. Nel mezzo di tutto ciò, la regione mediterranea si trasformava in un deserto.

Il 2024 era proiettato come l’anno in cui l’Europa avrebbe affrontato una carenza alimentare imminente. In un video trasmesso durante l’evento “Food Alert”, una voce anonima affermava: “Carenza alimentare in Europa? L’unica domanda è quando, ma non ascoltano”. Mentre le immagini di disordini e catastrofi alimentari scorrevano, un senso di urgenza si diffondeva tra i partecipanti.

Lontano dalla simulazione, agricoltori protestavano, interrompendo le forniture ai supermercati per richiamare l’attenzione dei partecipanti (Vi ricorda qualcosa?). In un edificio Shell art déco ristrutturato, le diapositive di siccità e inondazioni accompagnate da una colonna sonora inquietante creavano un’atmosfera carica di ansia e tensione.

“Aspettatevi un certo caos”, avvertiva Piotr Magnuszewski, modellatore di sistemi e progettista di giochi. “A volte potreste essere confusi e non avere abbastanza informazioni. Ci sarà un viaggio nel tempo.”

L’Europa, tradizionalmente un baluardo di sicurezza alimentare, si trova ora a confrontarsi con sfide impreviste. La pandemia di coronavirus, l’invasione russa dell’Ucraina e le interruzioni delle rotte marittime hanno destabilizzato le catene di approvvigionamento, facendo lievitare i prezzi e mettendo a dura prova il sistema alimentare.

Se nel 2022 la Finlandia e l’Irlanda guidavano la classifica mondiale della sicurezza alimentare, il 2025 prospetta ulteriori fallimenti dei raccolti, influenzando i prezzi dei mangimi e limitando la produzione di carne e pesce. Le restrizioni all’esportazione in Asia minacciano la fornitura di alimenti di base come margarina e pane, scatenando accuse di avidità aziendale e teorie del complotto

Durante la simulazione, i partecipanti si sono confrontati con scenari di caos sociale, saccheggi, carenza di pesce e carne nei negozi e fallimenti agricoli. L’attenzione pubblica si è spostata verso i presunti profittatori tra i commercianti di materie prime, con attacchi alle piccole aziende agricole e crescenti tensioni sociali.

Ma la simulazione non è stata solo una rappresentazione cupa del futuro possibile. I partecipanti si sono divisi in gruppi, ognuno affrontando un ruolo diverso, da lobbisti agricoli a sindacati del settore alimentare. Le discussioni si sono concentrate su politiche di gestione delle crisi, stoccaggio e fornitura di cibo per i più vulnerabili.

A lungo termine, il problema principale è emerso: l’eccessiva dipendenza dell’Europa dalle importazioni di colture come la soia. La proposta di ridurre i sussidi all’allevamento è stata avanzata come soluzione per diversificare e rendere più sostenibile il sistema alimentare europeo.

Mentre la giornata si concludeva con vino e tartine, la seconda giornata iniziava con una sessione di consapevolezza. I partecipanti concordavano sulla necessità di cambiare la dieta verso opzioni più sane e meno carne, discutendo anche su come gestire al meglio le scorte alimentari e monitorarne i livelli.

In un’intervista conclusiva, Chris Hegadorn, diplomatico americano in pensione e co-organizzatore del seminario, ha sottolineato la scarsa preparazione dei governi europei per le crisi alimentari future. “Viviamo in una crisi da tre anni”, ha dichiarato Hegadorn, sottolineando la necessità di azioni concrete a tutti i livelli per fronteggiare le crisi alimentari sempre più rapide e intense.

Fonte: News Academy

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