TAR Lazio
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Stamattina l’avv. libero Roberto Martina è a Lussemburgo alla Corte di Giustizia Europea.
Vi spieghiamo in due passaggi di cosa si tratta.

STEP 1
ALI vola alla
Corte di Giustizia Europea

In attesa del deposito delle motivazioni della Corte Costituzionale sul rigetto degli interventi e delle questioni di legittimità discusse il 30 novembre 2022, c’è un’altra Corte, superiore a quella costituzionale italiana, che sta per pronunciarsi in via pregiudiziale su questioni analoghe e di eccezionale importanza.

Tutto nasce a Padova, dove un giudice del lavoro del Tribunale locale, il Dr. R. Beghini, per decidere un ricorso che riguardava un’infermiera naturalmente immune (guarita dal covid-19) che aveva deciso di non vaccinarsi e per questo veniva sospesa dal lavoro e dalla retribuzione dall’ospedale in cui lavorava, sollevava 7 questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia Europea (proc. n. C-765/2022) ai sensi dell’art. 267 co. lett. a) e b) TFUE.

Il collegio difensivo dell’infermiera nel processo patavino, formato dal prof. Avv. A. Sinagra e dall’Avv. L. Minisci, ha incaricato il Segretario Generale di Avvocati Liberi, l’Avv. Roberto Martina, di discutere l’udienza che si terrà in Lussemburgo martedì 18 gennaio p.v. sulle seguenti questioni:

📌La prima (lett. b),
1⃣se le Autorizzazioni condizionate all’immissione in commercio dei vaccini (come da Reg. UE 507/2006) siano da ritenere ancora valide in considerazione del fatto che per la cura della covid-19 sono sopraggiunte almeno 15 medicinali approvati da Ema e Aifa e per il venir meno della positività del rapporto rischi/benefici (oggi restano solo rischi).

📌le altre 6 questioni (lett. a) involgono aspetti di sospetta difformità, in ragione delle quali il Tribunale di Padova ha chiesto alla Corte di Giustizia di chiarire se la corretta interpretazione del Considerando 36 del Reg. 953/2021 (principio di non-discriminazione), anche in relazione sussidiaria con gli artt. 3, 35, 21 e 41 della Carta dei diritti fondamentali della UE (C. di Nizza),

2⃣ osti a un regime normativo nazionale, come quello di cui al procedimento principale,

3⃣che consenta di fatto la discriminazione dei soggetti non vaccinati per scelta e rispetto a quelli esentati;

4⃣che obblighi a vaccinazione anche chi possiede l’immunità naturale;

5⃣che non contempli l’opposizione del vaccinando per la mancata della possibilità di procedere accurate indagini cautelative, concrete e soggettive, prima della somministrazione;

6⃣ che non gradui le sanzioni connesse al rifiuto del vaccino e non imponga una verifica in contraddittorio della possibilità di depechage e la mancata vaccinazione e, infine,

7⃣ che obblighi alla vaccinazione anche il cittadino di altro Stato membro.

Si tratta di punti di fondamentale importanza che la CGUE dovrà risolvere per garantire una applicazione corretta e uniforme del diritto europeo nello spazio dei paesi membri.

Va precisato, però, che la Corte è adita in sede pregiudiziale (non contenziosa) e quindi per i quesiti da 2⃣ a 7⃣ non dovrà pronunciarsi sull’illegittimità del D.L. 44/2021 (obbligo vaccinale), ma solo fornire la corretta interpretazione della disciplina unionale consegnando al giudice del ricorso nazionale (Tribunale di Padova) i principi interpretativi autentici sulla cui base decidere la causa in senso conforme ai Trattati e alla Carta di Nizza.

Ciò non toglie che il primo quesito (sopravvenuta invalidità delle immissioni in commercio dei “vaccini”) invece vale da solo anni di lotta per rivendicare l’habeas corpus e per contrastare il principio giuridico che obbliga alla somministrazione dei farmaci sperimentali anti-covid19 inefficaci, pericolosi e insicuri, e quindi che in Italia si sia consentito per legge il “sacrificio umano” in nome della solidarietà sociale e della Scienza di Stato.

E’ un impegno di grande responsabilità, che l’Avv. Martina in nome di tutti – non solo di Avvocati Liberi – si accinge ad assolvere nel modo migliore ed al massimo delle sue preziose qualità professionali.

L’intera associazione ALI sostiene l’impegno del Segretario e confida che possa finalmente ricevere un segno di risveglio anche da parte delle istituzioni giudiziarie superiori.

FONTE: ALI – Avvocati liberi

STEP 2
Le autorizzazioni dei vaccini
sono invalide

Avv. Roberto Martina oggi è a Lussemburgo alla Corte di Giustizia Europea.

Lussemburgo. Ore 07:39, temperatura -6 gradi (meno 1 percepiti) ed è ancora buio.
Caffè, cornetto e aranciata e di nuovo su in camera a riordinare la cartellina, il pc e a chiudere lo zaino.

Sono pronto!

Apro telegram e su una chat trovo un post in cui è scritto: “se le morti improvvise colpissero i non-vaccinati, le tv ci martellerebbero h24”… verissimo.

Le questioni pregiudiziali che si discuteranno alle 9:30 davanti alla Corte di Giustizia nella causa n. C-765 non riguardano direttamente le morti improvvise ma l’invalidità delle autorizzazioni dei vaccini e le discriminazioni, vietate, a cui l’Italia ha sottoposto chi ha scelto di non vaccinarsi… ma di evidenze e correlazioni accertate che disgraziatamente ci riportano di morti improvvise e reazioni avverse gravissime ne abbiamo ormai a secchiate e ne discuterò. Insieme ad altri, anche questo è motivo di invalidità.

Il diritto e la scienza giuridica che si limitano ad omologare le decisioni prodotte dai legislatori rinnegano sè stesse e non servono a nulla.

Speriamo che almeno questa Corte abbia orecchie per ascoltare e coraggio per ammettere che in estate l’erba è verde.

Macte animo

FONTE: ALI – Avvocati Liberi

Corte di Giustizia Europea