Bioprinting
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Bioprinting: la pelle “fai-da-te” è realtà.
Scienziati la stampano direttamente sulle ferite

Quando si tratta di riparare danni alla pelle, specialmente al viso o alla testa, le opzioni attuali sono tutt’altro che perfette.
Gli innesti cutanei prelevati da altre parti del corpo spesso lasciano cicatrici o portano a una perdita permanente di capelli.
Sembra fantascienza, ma i ricercatori della Pennsylvania State University hanno fatto un passo significativo in questa direzione, sviluppando una tecnica per stampare in 3D pelle umana vivente (bioprinting) direttamente sulle ferite… dei ratti, per ora.

bioprinting

Invece di trapiantare pelle da un’altra parte del corpo, perché non “stamparne” di nuova direttamente sulla ferita?
La stampante 3D dei ricercatori della Penn State usa un “bio inchiostro” fatto di cellule staminali e proteine estratte da tessuto adiposo umano, insieme a una soluzione di coagulazione che aiuta a legare il tutto al sito della lesione.
Il professor Ibrahim Ozbolat, autore principale dello studio pubblicato su Bioactive Materials (link), spiega:

“Abbiamo stampato direttamente nel sito della lesione con l’obiettivo di formare l’ipoderma, che aiuta con la guarigione delle ferite, la generazione dei follicoli piliferi, la regolazione della temperatura e altro”

In sole due settimane, l’epidermide si è formata sopra gli strati di ipoderma e derma stampati in 3D.

Le potenziali applicazioni di questa tecnica sono vaste e entusiasmanti. Immaginate di poter riparare una ferita o un difetto cutaneo con pelle perfettamente abbinata, completa di follicoli piliferi, stampata direttamente sull’area danneggiata.
Niente più cicatrici, niente più innesti che non combaciano.
La prospettiva di una ricostruzione cutanea personalizzata, su misura per ogni paziente, sembra improvvisamente a portata di mano.

Certo, c’è ancora molta strada da fare prima che questa tecnica possa essere usata sui pazienti umani.
Tradurre i risultati dal modello animale all’uomo, e poi portarli in sperimentazione clinica, richiederà tempo e ulteriori ricerche.

FONTE: Futuro Prossimo

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