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Italia, risale l’inflazione: +5,4% per la spesa

2 febbraio 2024

La corsa dei prezzi è finita oppure no?

Phillip Lane, capoeconomista della Banca centrale europea, sintetizza la situazione così: “L’anno scorso i consumi erano bassi, quest’anno ci aspettiamo risalgano grazie agli aumenti degli stipendi”. Se gli stipendi aumentano “si trasformano in nuovi consumi”, e il calo dei prezzi è più lento. Dunque “ci saranno alcuni progressi, ma non tantissimi”.

Ospite ieri a Roma dell’Istituto Einaudi per l’economia e la finanza, l’ex governatore della Banca d’Irlanda spiega con dovizia di dettagli il perché della prudenza di Francoforte.

L’inizio della discesa dei tassi di interesse era previsto a marzo, ora è atteso per l’estate.

Lane, voluto in quella posizione dall’ex numero uno Mario Draghi, è una colomba convinta.

Il ruolo gli impone però di spiegare le ragioni per le quali la Bce sta temporeggiando.

Alessandro Barbera, La Stampa

Il mattone contagia le banche Usa

Dagli Usa all’Europa, dal Giappone alla Ceuta, il settore immobiliare sta mandando a gambe all’aria importanti realtà e banche, innescando un pericoloso effetto domino.

Nel mondo occidentale la causa è il rialzo storico dei tassi, che mette in difficoltà chi deve pagare i mutui e raffredda le compravendite facendo scendere i prezzi del mattone.

In Cina è in atto da alcuni anni un tentativo governativo di raffreddare la bolla immobiliare che ha spinto sull’orlo del fallimento diversi gruppi.

Mentre il colosso Evergrande, su cui gravano oltre 300 miliardi di dollari di debiti, è stato mandato nei giorni scorsi in liquidazione, ieri il gruppo svizzero Julius Baer ha annunciato le dimissioni del ceo Philipp Rickenbacher dopo aver annunciato perdite su crediti per 586 milioni di franchi su esposizioni nei confronti di Siena Holding, il maggior gruppo immobiliare austriaco fallito a fine 2023.

A questo si aggiunga che New York Community Bancorp, uno dei gruppi usciti vincitori lo scorso anno dalla crisi delle banche regionali Usa, ha subito un tracollo 38% nella sessione di mercoledì 31 gennaio a causa della sofferenza degli immobili commerciali Usa.

E ieri pomeriggio il titolo è tornato a perdere un ulteriore 12%.

Elena Dal Maso, MF

Bankitalia, cresce l’allerta sulla raccolta delle banche

A suonare per primo la campanella d’allarme era stato, lo scorso 17 gennaio, lo stesso numero uno di Banca d’Italia, Fabio Panetta.

Parlando ai banchieri italiani, giunti ad ascoltarlo per la sua prima da Governatore al Comitato esecutivo dell’Abi, Panetta non aveva usato giri di parole.

L’idea che le banche facciano “affidamento sui depositi aumentando i rendimenti” per fare raccolta “non funziona: servono piani realistici”, aveva detto il capo di Palazzo Koch.

Detto, fatto. Banca d’Italia, a quanto risulta al Sole 24 Ore, sta inviando in questi giorni le lettere alle banche italiane per chiedere di aggiornare i piani di raccolta.

Agli istituti è stato dato tempo fino alla seconda metà di marzo per rispondere e fornire ragguagli dettagliati sulle strategie di funding.

Dopo di che, Via Nazionale analizzerà il tutto e interverrà se necessario chiedendo correttivi, anche nell’ambito del processo di verifica prudenziale Srep. Il radar di Palazzo Kock è acceso

Luca Davi, Sole 24 Ore

Fonte: focusrisparmio

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