TAR Lazio
Se ti piace l'articolo, condividilo

Les jeux sont faits

Ieri 18 gennaio Corte di Giustizia Europea
Avvocati Liberi

Anche questa è andata

Siamo consapevoli che nulla dipende da noi, l’acqua scorre a prescindere.
Siamo consapevoli ma non rassegnati, non siamo in grado di rassegnarci, neppure volendo, anche se forse dovremmo.

Dovremmo?

Ma nemmeno questo però dipende da noi, perché siamo preda di un riflesso irrefrenabile, di una sindrome da cui non si scappa, la cui sintomatologia si manifesta con l’impulso mai domo a difendere il più debole, la Giustizia e la Velarità.

Nell’ignoranza della moltitudine, quei pochi consapevoli resistono come possono, reagiscono nonostante sanno di essere in minoranza e di pensarla diversamente dal proprio giudice, tanto che qualcuno dei “nostri” inizia a chiedersi (legittimamente ma non comprensibilmente) se sia il caso di rinunciare a giocare una partita persa in partenza.

Tutto possiamo accettare ma non questo, quella di dichiararsi sconfitti, perché si sconfigge chi sta nel torto, chi non è sostenuto dalla forza della verità.

Ecco che il processo alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea esiste a prescindere di ALI, come preesisteva la Corte costituzionale, ed allora le pronunce di questi giudici ci sarebbero lo stesso anche senza l’intervento di una parte privata, ma se si muove dal presupposto che è già tutto ben apparecchiato, ci si dovrebbe chiedere se sia meglio voltare le spalle ad una giustizia burocratizzata amministrata in segreto, oppure se sia meglio presenziare, intervenire e manifestare posizioni che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di essere portate nelle aule dei tribunali di ogni ordine e grado.

Si è concluso il processo

Così ieri 18 gennaio si è concluso il processo alla CGEU introdotto dal Tribunale di Padova ed a giorni si saprà la decisione sulla invalidità delle autorizzazioni condizionate ai “vaccini” e sulla corretta interpretazione del principio di non-discriminazione e proporzionalità (principalmente riferibili al Cons. 36, Reg.507/2006) anche sussidiariamente in relazione agli artt. 3, 35, 21 e 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Alla Corte è stato spiegato ciò che nessuno delle altre parti – l’avvocatura dello stato italiano e la commissione europea – ha voluto o avuto il coraggio di spiegare, ossia la ricorrenza di almeno 4 cause forti di invalidità della CMA: il venir meno dello Stato di emergenza; la sopravvenuta impossibilità per le case farmaceutiche di depositare Psur e relazioni intermedie in conseguenza della vaccinazione dei gruppi di controllo; l’esistenza di almeno 15 cure contro la covid19 approvate/autorizzate; il venir meno di un rapporto rischi/benefici positivo per questi ultimi.

Ora la parola definitiva
passa alla Corte

Noi di Avvocati Liberi ci siamo impegnati personalmente, professionalmente ed economicamente per andare in Lussemburgo al fine di far sentire al giudice la voce della memoria di morti e danneggiati “Invisibili” per l’assunzione di farmaci non testati.

Dunque tutto questo serve a poco o niente in un processo dall’esito scontato, ma serve a noi, uomini e donne libere, per convivere con la nostra coscienza, che rivendica l’azione per fermare uno stupro del diritto e della logica commesso con tratti di penna, messaggi accattivanti e circonvenzione sociale, con le quali si sono cancellati secoli di storia umanistica della civiltà dei popoli.

Le anime delle vite andate nel nome di questo nuovo mondo chiedono giustizia mentre i danneggiati “invisibili” vogliono essere riconosciuti e risarciti da una Scienza medica e giuridica che ancora esiste, per fortuna.

Neanche la notte più buia può durare per sempre.

FONTE: ALI – avvocati Liberi

18 gennaio