Serghej Surovikin: “Non sono da escludere decisioni difficili”
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Ha parlato il generale russo Serghej Surovikin, nuovo comandante delle operazioni in Ucraina. Ha spiegato la situazione sul campo, che è molto pesante, ha parlato della strategia dei militari russi. Si può evincere che la Russia si prepara a grandi battaglie.

In un’intervista al canale televisivo “Rossija 24” il generale dell’esercito Sergei Surovikin, comandante del Gruppo unito delle forze nell’area ell’operazione speciale oggi ha così parlato:

“La situazione della zona dell’Operazione militare speciale si può definire tesa. Il nemico non desiste dai tentativi di attaccare le posizioni delle forze armate della Federazione Russa, questo riguarda prima di tutto le direzioni di Kupjansk, Krasnyj Limansk, Nikolaev e Krivoj Rog. Noi e gli ucraini siamo un solo popolo e desideriamo solo una cosa: che l’Ucraina sia indipendente dall’Occidente e dalla Nato, che sia uno Stato amichevole con la Russia. Il nemico è un regime criminale che spinge alla morte i cittadini ucraini.

Cerca di rompere la nostra difesa e per questo l’esercito ucraino strascina tutte le riserve che ha al fronte, per lo più sono le forze della difesa territoriale che non hanno nemmeno passato un pieno corso di preparazione, di fatto condannandoli alla morte. Il regime criminale ucraino utilizza distaccamenti di nazionalisti che uccidono tutti coloro che tentano di lasciare il campo di battaglia.

Ogni giorno, le perdite del nemico sono tra 600 e 1000. Noi abbiamo un’altra strategia. Noi non miriamo ad alti tempi di avanzamento, proteggiamo la vita di ogni soldato e metodicamente maciniamo il nemico che avanza. Questo permette di minimizzare le nostre perdite e anche di ridurre di molto il numero delle vittime civili. Il gruppo di truppe russe sta rafforzandosi, creando riserve e costruendo posizioni difensive lungo l’intera linea di contatto.

L’esercito russo colpisce le infrastrutture che influiscono sulla capacità di combattimento delle truppe ucraine. Questo viene fatto con l’aiuto di armi ad alta precisione. Gli equipaggi dell’aviazione operativo-tattica, dell’esercito e dell’aviazione a lungo raggio hanno effettuato più di 34mila voli, impiegando più di 7.000 armi guidate. In particolare, gli ultimi missili aerei ipersonici “Kinzhal” si sono dimostrati molto efficaci nel colpire i bersagli. Nessuno dei sistemi di difesa aerea del nemico può resistere o impedire a questo missile di eseguire il suo scopo. Il nostro compito principale è preservare la vita e la salute dei civili. Pertanto, prima di tutto, l’esercito russo garantirà la partenza sicura della popolazione già annunciata nell’ambito del programma di reinsediamento preparato dal governo russo. La leadership della NATO delle forze armate ucraine chiede da tempo al regime di Kiev delle operazioni offensive nella direzione di Kherson, senza curarsi delle eventuali vittime, sia nelle forze armate ucraine che tra la popolazione civile. La situazione a Kherson è ora pericolosa per i suoi residenti.

A causa dei bombardamenti ucraini con i sistemi reattivi Himars sono stati danneggiati il ponte Antonovskij e la diga della centrale idroelettrica “Kakhovskaja”, perciò la consegna del cibo è diventata difficile e ci sono anche problemi con l’acqua e l’elettricità. L’esercito ucraino ha colpito intenzionalmente le infrastrutture e gli edifici residenziali. Inoltre, i cittadini sono minacciati dall’offensiva pianificata da Kiev, l’esercito ucraino spara ovunque senza distinzione sui civili. Ci sono informazioni sulla possibilità che Kiev utilizzi metodi di guerra proibiti di operazioni militari nella regione di Kherson, e che sta preparando un attacco missilistico alla diga della centrale idroelettrica “Kakhovskaja”. I piani e le azioni dell’esercito russo in relazione a Kherson dipenderanno dalla situazione tattica militare emergente, dall’evoluzione della situazione, che non è facile, ma molto, molto complicata e non si possono escludere decisioni difficili” – ha concluso il generale Surovikin

Fonte: L’ANTIDIPLOMATICO

Serghej Surovikin: “Non sono da escludere decisioni difficili”