Rischio di fuga di dati
Se ti piace l'articolo, condividilo

La Chiesa Ortodossa Russa
contro i sistemi
di identificazione biometrica
e cosa succede nel mondo

Il rischio di una catastrofica fuga di dati biometrici è sempre alto

La Chiesa Ortodossa Russa

«difende il diritto fondamentale incondizionato dei cittadini di rifiutare l’identificazione biometrica»

Lo afferma lo stesso Cirillo I, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie.

Come osserva il Patriarca, a Chiesa aveva lanciato l’allarme anche nell’agosto 2020, durante la pandemia di COVID che aveva visto

«l’ampia raccolta di dati personali, comprese informazioni sulla salute, nonché il trattamento di questi dati».

Allo stesso tempo, scrive il Patriarca di tutte le Russie, le organizzazioni commerciali raccolgono dati biometrici praticamente senza controllo da anni e quindi:

«la stessa necessità di una regolamentazione statale di quest’area sembra giustificata».
«La Chiesa è solidale con quegli esperti che affermano che qualsiasi database di archiviazione di informazioni personali, comprese quelle biometriche, non può essere completamente protetto dalle fughe di dati»
«I rischi di fughe di dati biometrici non sono completamente comprese a causa della novità della tecnologia»

Pertanto

«la Chiesa difende il diritto fondamentale incondizionato dei cittadini di rifiutare l’identificazione biometrica con garanzie assolute di non discriminazione nel caso di tale scelta».

In conclusione, il Patriarca  chiede al presidente della Duma di considerare gli emendamenti al disegno di legge proposto dalla Chiesa ortodossa russa.

Programmi di Identità Digitale

Come riportato da Renovatio 21, programmi di ID digitale sono in attuazione in tutto il mondo, dal Canada all’Ucraina, dalla Francia allo Sri Lanka.

Due mesi fa è emerso come Bill Gates abbia donato 200 milioni di dollari per la creazione di un sistema globale di identificazione digitale.

Sistemi di identificazione biometrica, come il riconoscimento facciale per visione artificiale, sono implementati dalla Cina – che è l’avanguardia del biototalitarismo elettronico – ma sempre più anche da Paesi di altre parti del mondo, come la Spagna (dove è in uso ufficiale presso la polizia) e l’Argentina, dove bambini «sospettati di essere criminali» sono monitorati in tempo reale grazie ai programmi di riconoscimento facciale.

È stato riportato l’uso del riconoscimento facciale da parte di Israele per il controllo dei palestinesi.

In Corea si stava studiando un sistema di face recognition che potesse indicare la positività al COVID.
Gli Emirati Arabi hanno montato sistemi onnipervasivi di telecamere con riconoscimento facciale proprio con il fine di «rilevare il COVID-19».
La Gran Bretagna hanno proposto questa tecnologia in alternativa al green pass per permettere ai cittadini di accedere al pub.

 l’Uganda, ad esempio, ha acquistato tecnologia di riconoscimento facciale da Huawei per reprimere il dissenso dopo le proteste antigovernativa di due anni fa.

C’è da notare che i nuovi software sono effettivi al 95% anche nel caso la persona indossi una mascherina.

In Italia il Garante della Privacy lo scorso marzo avrebbe bloccato ClearviewAI, società che vede un software quasi infallibile di face recognition.

Si è appreso negli ultimi mesi che la tecnologia è stata offerta gratuitamente all’Ucraina.

Il rischio di una catastrofica fuga di dati biometrici, come quella descritta dal Patriarca Cirillo I, è avvenuta l’anno scorso in Afghanistan, quando i talebani si impadronirono del sistema d’identificazione biometrica statunitense HIIDE (Handheld Interagency Identity Detection Equipment), una schedatura biometrica di quasi tutta la popolazione afghana tramite scannerizzazione dell’iride e delle impronte digitali complete operata dalle forze americane con device portatili su tutto il territorio afghano.

FONTE: renovatio21

Rischio di fuga di dati