Paura climatica
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Un nuovo rapporto sfata il mito secondo cui il “tempo estremo” sta peggiorando

Un recente rapporto sulle condizioni meteorologiche estreme scritto dal fisico Dr. Ralph B. Alexander rileva che gran parte della colpa per l’errata percezione che tali eventi stiano peggiorando, può essere attribuita ai media mainstream
desiderosi di promuovere l’ultima paura climatica”.

Sostiene che l’incapacità dei reporter climatici di mettere gli estremi di oggi in una vera prospettiva storica

“sta contribuendo alla convinzione che gli estremi meteorologici siano in aumento quando non lo sono”.

Paura climatica

Pubblicato dalla Global Warming Policy Foundation, il Dr. Alexander sostiene:

“La costante ripetizione di una falsa credenza può, nel tempo, creare l’illusione della verità – un fenomeno ben noto agli psicologi e sfruttato dai propagandisti.
La falsità può persino diventare una “nobile menzogna” se sfruttata per scopi politici”.

Ricordi collettivi di breve durata

Il Dr. Alexander apporta una prospettiva storica vitale all’argomento.
Attingendo agli archivi dei giornali, fornisce molteplici esempi di estremi del passato che corrispondono o superano qualsiasi cosa vissuta ai giorni nostri.
I ricordi collettivi delle condizioni meteorologiche estreme sono “di breve durata”, osserva.

Ad esempio, le ondate di caldo degli ultimi decenni impallidiscono fino a diventare insignificanti rispetto a quelle degli anni ’30.
I dati mostrano che l’ondata di caldo non è stata limitata solo al “Dust Bowl” degli Stati Uniti, ma si è estesa a gran parte del Nord America, così come a Francia, India e Australia.
Si osserva che le grandi inondazioni odierne non sono più comuni, né mortali o distruttive di qualsiasi altra delle migliaia di inondazioni del passato.
Nel complesso, gli uragani hanno mostrato una tendenza decrescente in tutto il mondo e la frequenza del loro atterraggio non è cambiata da almeno 50 anni.
Si stima che l’uragano statunitense più mortale mai registrato nella storia abbia ucciso circa 8-12.000 persone a Galveston nel 1900.
A titolo di confronto, il bilancio delle vittime dell’uragano Ian di categoria cinque, che ha inondato gran parte della Florida nel 2022 con una tempesta alta quanto Galveston, è stato solo 156.

L’irritazione per la cautela dell’IPCC ha naturalmente portato a una lacuna nel mercato delle catastrofi climatiche, e questo spiega l’aumento dei cosiddetti studi di attribuzione meteorologica.
Questi utilizzano modelli computerizzati per elaborare atmosfere immaginarie e arrivare a risultati pseudoscientifici secondo cui i singoli eventi sono causati dagli esseri umani.
Il più noto, World Weather Attribution, ha sede all’Imperial College, è finanziato dal miliardario verde Jeremy Grantham ed è ampiamente citato nelle stampe popolari.
Secondo il dottor Alexander, l’idea sbagliata che gli eventi estremi siano in aumento è “ulteriormente amplificata” da questi studi.
“Tali studi, sebbene di moda, utilizzano una metodologia altamente discutibile che presenta diversi limiti”, osserva.

Nel suo eccellente e ben documentato rapporto, il dottor Alexander torna indietro e cita molte fonti storiche.
La “nobile menzogna” è ben coperta dai media mainstream, ma, nota l’autore, “la storia racconta una storia diversa”.

Leggi l’intero articolo al link sotto
FONTE: DailySceptic

Spunto di pubblicazione dal canale Distopia 2.0

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