inefficacia mascherine
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lo studio che smonta l’efficacia delle mascherine

Una doccia fredda, che di questi tempi non sarebbe male, per i convinti sostenitori e portatori di mascherine anche a 40 gradi, in macchina e pure da soli.

Chissà in quale crisi saranno caduti il povero ex ministro Speranza e i suoi vassalli, leggendo la prestigiosa rivista Nature che ieri ha pubblicato uno studio che dimostra le problematiche conseguenti all’uso della mascherina.

Si è dimostrato che l’utilizzo prolungato della mascherina provoca gravi effetti collaterali alle persone, a seguito della formazione di funghi e batteri che con il respiro si annidano sulle stesse mascherine e da lì si diffondono sul viso provocando infezioni.  

Nello studio si legge che:

poiché le mascherine possono essere una fonte diretta di infezione delle vie respiratorie, del tratto digerente e della pelle, è fondamentale mantenerne alta l’igiene per prevenire infezioni batteriche e fungine che possono tra l’altro anche aggravare il COVID-19.

Pertanto, in questo studio, a seguito di un’indagine su 109 volontari sull’uso delle mascherine e sul loro stile di vita, abbiamo mirato a quantificare e identificare i batteri e i funghi attaccati alle mascherine coltivando i microbi isolati dalle mascherine stesse”.

“Il numero delle colonie batteriche era maggiore sul lato frontale rispetto al lato esterno; il numero delle colonie fungine era inferiore sul lato frontale rispetto a quello esterno.

Un utilizzo più prolungato della mascherina ha aumentato significativamente il numero delle colonie fungine ma non il numero delle colonie batteriche“.

I ricercatori del: “Bacterial and fungal isolation from face masks under the COVID-19 pandemic”, questo il nome dello studio, hanno puntato la loro attenzione sulla quantità di microbi che proliferano su una mascherina seguendo 109 volontari nella loro vita quotidiana.

Pare di capire che queste mascherine anziché proteggere, creano combinazioni di altri microbi ed infatti lo studio si conclude dicendo:

“Proponiamo che le persone immunocompromesse e fragili dovrebbero evitare l’uso ripetuto delle mascherine per prevenire l’infezione microbica“.

Invece Speranza poco tempo fa diceva in un convegno in relazione alle mascherine:

Sono e restano un presidio molto rilevante, gradualmente siamo passati dall’obbligo alla raccomandazione, ma la raccomandazione resta un’indicazione forte che il governo e le istituzioni danno.

Ora tocca alla responsabilità di ciascuno, e le istituzioni lavorino insieme con serietà e con rigore perché questo ci aspettiamo da tutte le istituzioni”.

Noi invece da questo tipo di istituzioni dobbiamo ben guardarci e leggere più spesso gli studi e le pubblicazioni di queste riviste scientifiche accreditate, perché parlano di scienza non di affari politici.

Le mascherine, fin dall’inizio, sono state al centro di varie inchieste giudiziarie, e ci siamo accorti di quale buon affare erano per certi “amici del quartieretto” ed oggi pare non ne siano immuni nemmeno in Germania dove è partita una grande inchiesta.

Speriamo che lo “schiavismo del muso” possa finalmente finire per tutti, per i lavoratori ad esempio nel settore privato, nei trasporti etc., perché davvero è incomprensibile come un cittadino possa entrare in un centro commerciale o negozio senza mascherina, e un lavoratore dipendente sia obbligato ad un dispositivo di protezione che, oggi dimostrato, più che proteggere, alimenta nuovi microbi.

Ah! ma sono i “decreti speranzosi” che finalmente arrivata la caduta dei migliori, speriamo decadano molto presto per un senso di civiltà e non più violazione dei diritti costituzionali, con il beneplacito dei sindacati che hanno cambiato il soggetto da difendere:

non più gli operai e salariati o comunque fasce deboli ma il governo del “messia tecnico”, Landini in testa.

Andrea Caldart

Link Utili:

https://www.nature.com/articles/s41598-022-15409-x

https://www.orizzontescuola.it/covid-speranza-uso-delle-mascherine-e-fortemente-raccomandato-ad-ottobre-arrivano-i-vaccini-per-le-varianti/

Fonte: Quotidiano Web

Nature:
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