Medico di base privato
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Medico di base privato:
attese ridotte,
ma visite a pagamento

Attese ridotte per una visita, accesso facilitato e minime complicazioni burocratiche.
Tutto ciò sarà possibile grazie al medico di base privato.
Dopo lo “sdoganamento” dei professionisti privati nei pronto soccorso e negli altri reparti ospedalieri, il settore sanitario si apre dunque a una figura che, operando in strutture private e offrendo un servizio simile a quello del medico convenzionato col Ssn, si accinge ad abbattere le barriere di una sanità tradizionalmente legata alla dimensione pubblica.

Un particolare non secondario

per accedere alle sue prestazioni bisogna pagare

Medico di base privato
Family Doc

Pioniera di questo servizio innovativo, chiamato Family Doc e lanciato da poche settimane sui social, suscitando l’interesse di chi cerca un’alternativa al medico di famiglia convenzionato, è la BMed Me.di.ca. Group, centro di sanità privata attivo da sette anni a Mestrino, in provincia di Padova.
L’autorizzazione concessa al centro privato è di medicina internistica e il costo della visita, analoga a quella del medico di famiglia (con la possibilità di prescrivere medicinali e indirizzare verso visite specialistiche), è di 50 euro. Visita che si svolge su appuntamento, quindi senza attese e in tempi brevi.

Non mancano le polemiche, però.
La figura del medico di base privato, in particolare, non piace ai consiglieri regionali del Pd Veneto, che hanno così commentato:

“La vicenda di Mestrino, nel Padovano, dove un centro di sanità privato ha deciso di allargare la propria offerta all’ambito dei medici di famiglia, è preoccupante.
Si tratta del segnale inequivocabile di uno slittamento del sistema pubblico verso un modello nel quale solo a chi ha possibilità economiche è garantito quel diritto alla salute sancito dalla Costituzione”.

“Con il caso di Mestrino abbiamo superato il livello di guardia.
E’ una vicenda che va interpretata come l’ultimo appello alla Regione, prima del punto di non ritorno.
Per questo chiediamo ancora all’assessore alla Salute, Manuela Lanzarin, un confronto istituzionale urgente.
Non si può far finta di nulla”

FONTE: NurseTimes

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