Macron - McKinsey
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Francia, indagine Macron-McKinsey:
perquisite le sedi del partito
del presidente della Repubblica
e della società di consulenza

La sede del partito Renaissance di Emmanuel Macron e quella della società di consulenza McKinsey sono state perquisite nell’ambito delle indagini sull’intervento della società statunitense nelle campagne elettorali che nel 2017 e nel 2022 hanno portato l’attuale presidente della Repubblica francese all’Eliseo.
La polizia è entrata negli uffici martedì su ordine della Procura nazionale finanziaria di Parigi.

I due fascicoli sul cosiddetto caso McKinsey sono stati resi noti a ottobre: gli inquirenti vogliono capire se il presidente ha affidato incarichi pubblici in maniera illecita alla società di consulenza in cambio di un sostegno economico occulto alla corsa elettorale.

Falsificazione dei bilanci
e favoritismo

Una delle due indagini ipotizza falsificazioni dei bilanci delle campagne elettorali, l’altra il “favoritismo”, un reato previsto dal codice penale francese e più o meno equivalente alla nostra turbativa d’asta.
Uno dei tre giudici istruttori incaricati di indagare sul caso è Serge Tournaire, noto per aver già incriminato l’ex primo ministro François Fillon e l’ex presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy.
Nel corso dell’ultima campagna elettorale, Macron era già finito al centro delle polemiche per la quantità di commesse statali affidate a McKinsey, che secondo il rapporto della Commissione d’inchiesta del Senato erano “più che raddoppiate” tra il 2018 e il 2021 (durante il suo primo mandato), fino a raggiungere un record di oltre un miliardo di euro lo scorso anno.

FONTE: IlFattoQuotidiano

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