COSI’ LA NATO NASCONDE VIRUS LETALI DA LABORATORIO
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Russia Cacciata dal Comitato sulle Bio-Armi dopo le Denunce sul SARS-Cov-2 Artificiale

Chi tocca l’intrigo diabolico muore! E’ questo il messaggio inviato dalle nazioni NATO dell’OPCW, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche de L’Aja.

Infatti la Russia, da sempre nel Consiglio Esecutivo, è stata estromessa a causa dei voti di vari paesi della NATO che riserveranno il suo posto all’Ucraina, uno dei paesi che negli ultimi anni ha aperto il maggior numero di pericolosi laboratori batteriologici finalizzati alla ricerca e manipolazione di virus pericolosi grazie ai finanziamenti del Pentagono, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America.

L’estromissione di Mosca è estremamente sospetta e appare una vendetta dei paesi dell’Alleanza Atlantica contro chi ha portato a galla proprio questi esperimenti che, tra i tanti, fecero una ricerca sul Covid-19 tre mesi prima che fosse scoperto a Wuhan…

Ma è anche un evidente stratagemma per eliminare un investigatore scomodo sui progetti di armi batteriologiche che sovente vengono celati dietro alla parvenza di studi per nuovi farmaci nella tipologia DUAL-USE, ovvero vaccino e bio-arma.

Proprio la Russia, infatti, ha denunciato al mondo che sovente i virus pericolosi sperimentati nei laboratori aperti dagli USA nei paesi dell’ex Unione Sovietica vengono resi “pandemici“ allo scopo di alimentare l’enorme business delle Big Pharma americane.

Ecco perché l’estromissione della Russia dal Consiglio Esecutivo OPCW s’incardina nel diabolico progetto della NATO, proiezione del Nuovo Ordine Mondiale come teorizzato da George Soros nel lontano 1993, per poter costruire virus letali come avvenuto per il SARS-Cov-2 e fomentare il progetto vaccinale di Bill Gates e Fondazione Rockefeller per una transumanista immunizzazione globale.

Mosca perde il Posto nel Consiglio sulle armi chimiche

Secondo l’OPCW, il consiglio di amministrazione, composto da 41 membri, viene eletto a rotazione di due anni dai 193 Stati membri, “nel dovuto rispetto del principio di equa distribuzione geografica, dell’importanza dell’industria chimica e degli interessi politici e di sicurezza”.

Dei cinque seggi assegnati alla regione dell’Europa orientale, quattro sono attualmente detenuti da membri della NATO: Albania, Bulgaria, Macedonia del Nord e Romania. Alla scadenza del mandato di Mosca, tra sei mesi, insieme a quelli di Tirana e Sofia, al gruppo si aggiungeranno Polonia, Lituania e Ucraina.

Il viceministro russo del commercio e dell’industria Kirill Lysogorsky ha rappresentato Mosca alla conferenza OPCW di questa settimana. Ha ricordato agli altri membri che la Russia tradizionalmente ha un seggio nel Consiglio e possiede la più grande industria chimica della regione, che rappresenta quasi il 37% di tutti i siti soggetti alle ispezioni dell’OPCW.

Fonte: LVO Gruppo

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