Baraggia vercellese
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17 Luglio 2023

Da risaia ad impianto agrivoltaico: Italia Nostra contraria al progetto nella Baraggia vercellese.

Baraggia vercellese

Il Consiglio Regionale Piemonte e la Sezione di Vercelli- Valsesia di Italia Nostra esprimono la loro ferma contrarietà alla costruzione di due impianti agrivoltaici ed una stazione elettrica per il trasferimento dell’energia prodotta dai due impianti nella Baraggia vercellese.

In particolare, la stazione elettrica verrebbe situata nei terreni espropriati della cascina Baraggia, vicino alla Fonderia Saca.
Il primo impianto, denominato Evergreen FV Enfinity si verrebbe a trovare nel Comune di Santhià presso la cascina S. Alessandro, su una superficie di 140 ettari con l’installazione di circa 130.000 moduli fotovoltaico.

Il secondo impianto verrebbe collocato nel territorio del Comune di Buronzo località Donna, più a nord del primo, su una superficie di 100 ettari.

La realizzazione di questi impianti creerebbe un grave impatto ambientale sul paesaggio ed un danno irreparabile all’ agricoltura di qualità risicola DOP baraggia, l’unica DOP riconosciuta in Italia sul riso.

Italia Nostra si oppone a questo progetto
1. perché il progetto prevede enorme consumo di suolo,

2. perché la distesa di moduli di agrivoltaico creerebbe un dannoso impatto paesaggistico in un territorio che il PPR definisce “area di agricoltura di pregio caratterizzante il paesaggio agrario della Baraggia Vercellese”.

3. perché tali impianti che, in apparenza, coniugano la funzione agricola con quella produttiva di energia, senza tuttavia una garanzia certa che, nel tempo, la funzione agricola sia mantenuta, considerata anche la diversa valenza economica tra le due funzioni, probabilmente assolutamente non comparabili.

Italia Nostra denuncia la volontà di modificare un terreno a risaia in terreno a coltivazione in asciutta e di progettare di trasformare un ambiente paludoso in un ambiente secco con tutte le conseguenze climatiche e i danni alle falde acquifere che ne deriverebbero, senza contare le conseguenze sull’avifauna che vive sul territorio finora tutelato stabilmente fin dall’inizio del sec. XVII.

Fonte: italianostra

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