Alluminio
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Alluminio nei vaccini, cosa devono sapere i genitori

Che cos’è l’alluminio?

E’ un metallo leggero di colore bianco-argenteo, plasmabile e resistente.

Queste qualità lo rendono utile in numerosi settori e prodotti, tra cui macchinari, costruzioni, magazzini, pentole, utensili da cucina, tessuti, coloranti e cosmetici.

L’alluminio è anche il metallo più abbondante nella crosta terrestre e praticamente tutto quello presente nell’ambiente si trova nel suolo.

Tuttavia, non si trova naturalmente in quantità significative negli organismi viventi (come piante e animali) e non ha alcuna funzione biologica nota.

Nell’ultimo secolo, l’uso dell’alluminio in alcuni prodotti ha portato a una maggiore esposizione umana.

Le maggiori fonti di esposizione sono gli alimenti ne contengono (ad esempio, lievito in polvere, alimenti trasformati, formule per bambini, ecc.), i prodotti medici (ad esempio, antitraspiranti, antiacidi, ecc.), le iniezioni di allergia e i vaccini.

Perché è presente nei vaccini?

Alcuni vaccini utilizzano composti di alluminio (idrossido di al e fosfato di al) come coadiuvanti, ovvero ingredienti che aumentano la risposta immunitaria a un antigene (sostanza estranea). 

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense afferma che se alcuni vaccini non includessero l’alluminio, la risposta immunitaria che scatenano potrebbe diminuire.

Quali vaccini ne contengono ?

I seguenti vaccini ne contengono e sono somministrati a neonati, bambini e adolescenti (Fig. 1):

  • Epatite B (HepB)
  • Esavalente
  • Difterite, tetano e pertosse (DTaP e Tdap)
  • Haemophilus influenzae tipo b (PedvaxHIB)
  • Pneumococco (PCV)
  • Epatite A (HepA)
  • Papillomavirus umano (HPV)
  • Meningococco B (MenB)

Figura 1: Dalla nascita ai 18 anni sono somministrate fino a 22 dosi di vaccini contenenti alluminio

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L’esposizione all’alluminio è sicura?

La FDA lo considera generalmente, riconosciuto come sicuro (GRAS) dal 1975. 

Tuttavia, prima del 1990, non esisteva la tecnologia per rilevare accuratamente piccole quantità di alluminio somministrate ai soggetti negli studi scientifici.

Di conseguenza, non se ne conosceva la quantità che poteva essere assorbita prima dell’insorgenza di effetti negativi.

Dal 1990, grazie ai progressi tecnologici, si è osservato che le piccole quantità che rimangono nel corpo umano interferiscono con una serie di processi cellulari e metabolici nel sistema nervoso e nei tessuti di altre parti del corpo. 

I suoi maggiori effetti negativi sono osservati nel sistema nervoso e vanno dalla compromissione delle abilità motorie all’encefalopatia (alterazione dello stato mentale, cambiamenti di personalità, difficoltà di pensiero, perdita di memoria, convulsioni, coma e altro).

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) riconosce l’alluminio come una neurotossina nota. 

Inoltre, la FDA ha messo in guardia sui rischi della sua tossicità nei neonati e nei bambini.

REGISTRO FEDERALE: Il giornale quotidiano del governo degli Stati Uniti 

“Anche i neonati a termine con una funzione renale normale possono essere a rischio a causa della rapida crescita e dell’immaturità del cervello e dello scheletro, nonché dell’immaturità della barriera emato-encefalica. Fino all’età di 1 o 2 anni, i neonati hanno un tasso di filtrazione glomerulare inferiore a quello degli adulti, il che influisce sulla loro funzione renale. L’agenzia teme che i bambini piccoli e quelli con funzione renale immatura siano a maggior rischio di esposizione all’alluminio”.
Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, giugno 2003.

Quanto alluminio orale non è sicuro?

Nel 2008 l’Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR), una divisione dell’HHS, ha utilizzato gli studi sugli effetti neurotossici per stabilire che non si dovrebbe assumere per via orale più di 1 milligrammo (1.000 microgrammi) per chilogrammo di peso corporeo al giorno per evitare i suoi effetti negativi.

Quanto alluminio iniettato non è sicuro?

Per determinare la quantità che può essere iniettata in modo sicuro è necessario convertirne il limite orale dell’ATSDR.

Il limite ATSDR per uso orale (1.000 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno) si basa sullo 0,1% orale che è assorbito nel flusso sanguigno, poiché il tratto digestivo blocca quasi tutto l’alluminio orale. 

Al contrario, iniettato per via intramuscolare bypassa il tratto digestivo e il 100% può essere assorbito nel flusso sanguigno nel corso del tempo (cioè, la proporzione di quello assorbito è 1.000 volte maggiore).

Per tenere conto di queste diverse quantità di assorbimento, il limite orale dell’ATSDR deve essere diviso per 1000.

Questa conversione porta a un limite nel sangue derivato dall’ATSDR di 1 microgrammo di alluminio (0,1% di 1.000 microgrammi) per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

Di conseguenza, per evitare gli effetti neurotossici, non più di 1 microgrammo per chilogrammo di peso corporeo dovrebbe entrare nel flusso sanguigno su base giornaliera.

La Figura 3 mostra il limite di alluminio nel sangue derivato dall’ATSDR per i neonati di varie età in base al loro peso.

Quanto alluminio c’è nei vaccini?

La sua quantità nei vaccini varia. 

Nel 1968, il governo federale americano ha fissato il limite per la quantità nei vaccini a 850 microgrammi per dose, in base alla quantità necessaria per rendere efficaci alcuni vaccini. 

Di conseguenza, la quantità nei vaccini infantili varia da 125 a 850 microgrammi per dose.

La Figura 4 mostra il contenuto di alluminio di una dose di vari vaccini somministrati ai bambini.

Alcuni studi hanno confrontato la quantità nei vaccini con il limite derivato dall’ATSDR (Agency for Toxic Substances and Disease Registry)?

Nel 2011 viene pubblicato uno studio che intendeva confrontare la quantità di alluminio nei vaccini con il limite per il flusso sanguigno stabilito dall’ATSDR. 

Tuttavia, questo studio ha erroneamente basato i suoi calcoli sullo 0,78% di alluminio orale assorbito nel flusso sanguigno, anziché sul valore dello 0,1% utilizzato dall’ATSDR nei suoi calcoli. 

Di conseguenza, lo studio del 2011 ha ipotizzato che quasi 8 volte (0,78%/0,1%) l’alluminio possa entrare in sicurezza nel flusso sanguigno, e questo ha portato a una conclusione errata.

L’esposizione all’alluminio dei vaccini è sicura?

I vaccini sono iniettati per via intramuscolare e la velocità con cui l’alluminio dei vaccini migra dal muscolo umano al flusso sanguigno non è nota.

Gli studi condotti sugli animali suggeriscono che l’alluminio dei vaccini può impiegare da un paio di mesi a più di un anno per entrare nel flusso sanguigno, a causa di molteplici variabili. 

Poiché l’esposizione cumulativa all’alluminio dei vaccini nei bambini di età inferiore a un anno supera di diverse centinaia il limite giornaliero stabilito dall’ATSDR (Fig. 3 e 4), il limite sarebbe comunque superato se l’alluminio dei vaccini entrasse nel flusso sanguigno nel corso di circa un anno.

Alcuni studi hanno dimostrato che l’alluminio dei vaccini viene assorbito dalle cellule immunitarie e raggiunge parti del corpo lontane dal sito di inoculo, compreso il cervello.

L’entità degli effetti negativi dell’al nei vaccini non è nota, poiché non sono stati condotti studi sulla sicurezza che confrontino una popolazione vaccinata con vaccini che ne contengono con una popolazione non vaccinata con tali vaccini.

Limite di alluminio del flusso sanguigno derivato dall’ATSDR

categorie mpr 2Figura 3: questo grafico mostra il limite per i bambini di varie età, come derivato dall’Agenzia per le sostanze tossiche e il registro delle malattie, una divisione del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti.

Il limite indica che non più di 1 microgrammo per chilogrammo di peso corporeo dovrebbe entrare nel flusso sanguigno su base giornaliera per evitare gli effetti neurotossici dell’alluminio.


Quantità di alluminio nei vaccini

Fonte: corvelva

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