Ritiro limitato delle aziende dalla Russia
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Guerra in Ucraina:
molte aziende continuano
a operare in Russia

Una nuova ricerca, del professor Simon Evenett, dell’Università di San Gallo, e il professor Niccolò Pisani, dell’International Institute for Management Development, rivela un ritiro molto limitato delle aziende dell’UE e del G7 dalla Russia.
Le loro scoperte mettono in discussione la narrativa secondo cui esiste un vasto esodo di aziende occidentali che lasciano il mercato.
In effetti, molte aziende con sede in queste nazioni hanno resistito alle pressioni dei governi, dei media e delle ONG per lasciare la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.

Ritiro limitato
delle aziende dalla Russia

Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, in Russia erano attive 2.405 filiali di proprietà di 1.404 società dell’UE e del G7.
Alla fine di novembre 2022, il team di ricerca di Evenett e Pisani ha scoperto che meno del 9% di questo pool di società aveva ceduto almeno una filiale in Russia.
Questi tassi di disinvestimento sono cambiati a malapena durante il quarto trimestre del 2022.

Dall’invasione russa dell’Ucraina, ci sono state più uscite confermate da parte di società straniere con sede negli Stati Uniti rispetto a quelle con sede nell’UE e in Giappone.
Tuttavia, i risultati implicano che meno del 18% delle filiali statunitensi che operano in Russia sono state completamente dismesse dall’invasione dell’Ucraina.

Questi risultati mettono in discussione la volontà delle aziende occidentali di separarsi dalle economie che i loro governi ora considerano rivali geopolitici.

FONTE: unisg.ch

Ritiro limitato delle aziende dalla Russia
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