Non si ferma il tour di insulti del “salvatore” Roberto Speranza
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Anche a Lecce una folla inferocita (Video) lo ricopre di insulti…e non sono NO VAX

Speranza fa tappa a Lecce, e che tappa! Quello che era nato come un tour promozionale si è trasformato in uno spettacolo di fuga circense per un ex ministro della Salute che si trascina di città in città, protetto da una scorta che più che a un uomo delle istituzioni, sembra adatta a un boss in pericolo. Ma cosa si aspettava, applausi?

Parliamo chiaro, in Italia non tutti hanno la memoria corta e l‘ex ministro della salute Roberto Speranza è diventato il simbolo vivente di come non gestire una crisi. Da Bologna a Lecce, l’accoglienza è stata tutt’altro che calorosa: insulti, contestazioni, e un’aria che puzza di rabbia repressa. A Lecce, per la presentazione del suo libro, “Perché guariremo”, ha scelto un luogo blindato, ma nemmeno le mura spesse hanno potuto soffocare le grida di protesta che venivano da fuori. (Il video in fondo all’articolo)

La gente fuori dalla sala non era lì per chiedere un autografo ma per gridare in faccia a Speranza storie dolorose da raccontare, come quella di Linda (Video Sotto), che ha perso il padre in condizioni disumane, trattato più come un rifiuto tossico che come un essere umano. E mentre Roberto Speranza si rifugiava nelle pagine del suo libro, fuori la realtà scriveva un’altra storia: quella di un’Italia che si sente tradita e violentata.

È ironico vedere l’ex ministro parlare di verità e sacrificio. Quale sacrificio? Quello di nascondersi dietro decisioni eterodirette e omicide mentre la gente comune pagava il prezzo della paura, del ricatto e dell’isolamento? Di verità ne abbiamo viste poche, e le poche che abbiamo capito non ci piacciono per niente.

“Ho dato tutto me stesso per salvare la vita delle persone”, ha detto. Ma chi ha salvato, esattamente? Perché da queste parti, l’unica cosa che Speranza sembra voler salvare è la sua faccia, e nemmeno troppo bene, data la situazione.

Mentre si infilava in macchina, circondato dalla sua scorta come uno che ha più paura che altro, le grida di “in galera!” lo seguivano come un’eco che non vuole smettere di rimbombare. Ecco la verità, signor ex ministro: può scappare quanto vuole, ma non può nascondersi dalla rabbia di un popolo che ha visto i suoi cari soffrire e morire sotto una gestione che di umano aveva ben poco.

L’unico tour che Roberto Speranza dovrebbe fare è un tour di scuse, da nord a sud, per tentare di riparare almeno una parte del danno fatto. Ma per ora, tra fischi e fiaschi, il suo giro dell’Italia resta un triste spettacolo di un uomo che corre, inseguito dalle proprie responsabilità.

Fonte: News Academy

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