“Il Green pass non serviva!”
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A due anni dal provvedimento infame, l’incredibile rivelazione del protagonista delle restrizioni Covid: perché non lo disse a Draghi?

“Il Green pass era inutile”, lo dice (solo ora) l’ex membro del Cts –
I vaccini? “Non ci immunizzano dalla morte”. Oltre al danno la beffa, si dice in questi casi. Non pago della fallimentare e antiscientifica gestione della pandemia da Covid-19Giovanni Rezza, l’ex membro del Cts – il famigerato Comitato tecnico scientifico dell’epoca pandemica –, fa lo spiritoso; fa anche lo spiritoso a fronte di una richiesta in merito agli effetti avversi del vaccino, i danni collaterali e le cosiddette morti da “malore improvviso”.

È una cosa inaccettabile e che non può certo passare sotto silenzio, pur se ne dà conto solo La Verità, così come non può essere taciuto che lo stesso Rezza ammetta “l’inutilità” del Green pass, su cui torneremo. L’intervista dell’ex direttore della Prevenzione del ministero della Salute è apparsa su La Stampa. Il cronista, Paolo Russo, ha domandato letteralmente: “Si parla però di eventi avversi come pericarditi, trombosi e sindromi rare. Come stanno le cose?”. Ebbene, riportiamo l’imbarazzante replica: “i vaccini proteggono dalla malattia per la quale vengono somministrati ma non ci immunizzano dalla morte che avviene per altre cause”, e ancora: decessi o malattie gravi “non hanno però origine dal vaccino”. Insomma, nessuna correlazione, nonostante le evidenze quantomeno statistiche, dato che i numeri non mentono. Un’offesa all’intelligenza degli italiani, ma soprattutto un’offesa ai parenti e agli amici delle vittime di danni collaterali.

Oltre al danno la (infame) beffa

Poiché le gravi e assurde affermazioni di Rezza, che oggi è professore di Igiene all’Università San Raffaele di Milano, parlano da sole, possiamo anche proseguire, come fa il quotidiano diretto da Belpietro, dando conto delle domande e delle risposte, sicché per alcune patologie c’è stato un aumento dei casi tra i vaccinati, fa sommessamente notare l’intervistatore de La Stampa. Ma, per l’ineffabile Rezza, la maggiore incidenza di pericarditi, miocarditi, trombosi cerebrali, sindrome di Giullain Barrè e di altre nove patologie neurologiche, ematiche e cardiache “non ha portato, se non in rari casi, a eventi irreversibili”. Peccato che non sia affatto così: sono due anni che sulle nostre pagine pubblichiamo pareri assai più autorevoli di quelli di Rezza, che vanno in senso contrario. Ma, per l’ex componente del Cts tutto ciò rientra nell’ambito del “rischio accettabile”, talmente accettabile che non si è fatta alcuna distinzione – pena il ricatto della esclusione dalla vita civile e sociale – sui soggetti da vaccinare: giovani, anziani, sani, persone già affette da più di una patologia, donne incinte.

Il Green pass? “Inutile”

Bontà sua, Giovanni Rezza almeno un errore (uno) lo ammette: “Insistere con il Green pass quando si era capito che con Omicron i vaccini non proteggevano più dall’infezione”. Posizione analoga a quella che (privatamente) circolava alRobert Koch Institut in Germania. Quindi la gente che ha perso il lavoro, i professionisti sospesi e i manifestanti caricati o investiti dai cannoni d’acqua avevano ragione, se ne desume.

Fonte: DC NEWS

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