Google Bard
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L’incredibile mentitore seriale artificiale criticato dagli stessi impiegati di Google

Bard è la neonata delle intelligenze artificiali. Appartiene a Google e ha fatto il suo ingresso in società a marzo.

Ha un nome importante, rimanda a Shakespeare, detto il Bardo, ossia il poeta dei poeti, i bardi erano agli antichi cantori. Secondo il Libro Tibetano dei Morti, il bardo è anche il momento di passaggio dalla morte del corpo a una nuova forma di vita. Non sappiamo quanto i riferimenti culturali ed escatologici possano influenzare la nuova IA sperimentale. Di certo si è visto che Bard è stato salutato con entusiasmo.

Si suppone che possa affiancare in un futuro prossimo il motore di ricerca Google. Se così sarà, ogniqualvolta cercheremo informazioni avremo un algoritmo che decide di suo cosa dobbiamo leggere, che “filtra” le notizie, per noi.

Lo stesso Bard si presenta così: “Utile collaboratore creativo per liberare la tua immaginazione, migliorare la tua produttività e dare vita alle tue idee”.

La notizia

Abbiamo testato Bard e, prima di noi, lo ha fatto l’associazione Corvelva, il coordinamento Regionale Veneto fondato nel 1993 per difendere la libertà delle vaccinazioni. Il Corvelva ha, negli anni, accompagnato le famiglie che hanno scelto l’obiezione vaccinale durante l’iter scolastico dei figli, ha supportato chi ha avuto un danno da vaccino ed è salito agli onori della cronaca internazionale per aver finanziato e divulgato il contenuto delle analisi dei singoli vaccini.

Le cantonate

Bard afferma che Corvelva è stata prima denunciata, poi condannata a versare 100.000 euro all’Istituto Superiore di Sanità per aver diffuso informazioni false sui vaccini e quindi assolta in Cassazione. Sono 3 affermazioni false.

Sul sito dell’associazione trovate il racconto e gli screenshot del dialogo fra Corvelva e Bard.


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Insomma, di tutto un po’. Risposte buttate a casaccio, ma verosimili. Più insistete con le domande più riceverete confondimenti articolati. Se invece vi accontentate della prima risposta venite buggerati in pochi secondi.

Abbiamo provato anche noi a chiedere se Corvelva sia stata condannata. Le risposte sono ancora diverse, “nel 2020 l’associazione è stata condannata per aver diffamato un medico; nel 2021 per aver diffamato un’associazione di genitori”. A noi però è stato precisato: “Corvelva ha impugnato queste condanne in Cassazione, ma le condanne sono state confermate. Inoltre, Corvelva è stata multata da diverse autorità locali per aver violato le norme anti-Covid. In conclusione, Corvelva è stata condannata in tribunale in diverse occasioni per aver diffuso informazioni false e fuorvianti sui vaccini, per diffamazione e per violazione delle norme anti-Covid”. Infine alla domanda, “sei sicuro che sia stata condannata? “ la risposta: “Mi dispiace, ho fatto confusione. Corvelva non è stata condannata per diffamazione, ma per aver diffuso informazioni false e fuorvianti sui vaccini”.

A noi sono state date nuove fonti, sempre autorevoli e con virgolettati (ma non vere!).

  • La Repubblica, “Corvelva condannata per aver diffuso fake news sui vaccini’, 24 maggio 2019.
  • II Messaggero, “Corvelva condannata per aver diffamato un medico”, 29 luglio 2020.
  • II Sole 24 Ore, “Corvelva condannata per aver diffamato un’associazione di genitori”24 marzo 2021.

Su ogni argomento le risposte cambiano. Se a inserire fonti false fosse stato un giornalista, sarebbe stato denunciato e avrebbe smesso di lavorare. Se chiunque altro avesse mentito su questioni inerenti il proprio mestiere, un idraulico, un meccanico, un insegnante, un medico, nel giro di poco si sarebbe ritrovato senza clienti, studenti e pazienti.

Le risposte cambiano anche se riformulate le domande in modo diverso. Provate per credere. Suggeriamo di sottoporre a Bard un tema che conoscete bene.

Scrive Corvelva:  “Ciò che preoccupa non è tanto che Google abbia addestrato la sua intelligenza artificiale per inventare condanne su di noi, anche se in prospettiva può inventare di sana pianta condanne su chiunque e referenziarle da fonti blasonate. E non ci preoccupa neppure il fatto che l’utente che non ha certezza che noi non siamo mai stati condannati, si sarebbe fermato alla prima risposta, registrando nella propria mente un fatto inesistente. Ciò che veramente ci terrorizza è che Google si sia presentato ai principali media americani ed europei per vendere il suo servizio di intelligenza artificiale come creatore di notizie. Oggi Bard, non se lo fila nessuno ma domani sarà il The Washington Post o il Bild tedesco a raccontare che voi avete una condanna pendente, magari solo perché avete disturbato il sistema?”

Detto ciò, siamo ottimisti.

Qualche anno fa c’erano gli sbufalatori di professione, imperversavano sul web (qualcuno anche in tivù) , per contestare le nostre perplessità gridavano: “Zitto, ciarlatano”, “i no vax restino a casa come sorci”, addirittura “campi  di sterminio per chi non si vaccina”.

Di sicuro questo modo di persuadere alle campagne vaccinali è fallito. Perciò si prova con le machine learning. Pensateci, però: non saremo costretti a nulla, le tivù e i pc si spengono e gli occhi si muovono seguendo mente e cuore.

E i dipendenti Google cosa dicono?

I dipendenti di Google definiscono il suo chatbot AI Bard “un bugiardo patologico”, “inutile” e “imbarazzante”.

Questo è quanto emerge da un rapporto illuminante di Bloomberg che cita discussioni con 18 attuali ed ex dipendenti di Google, nonché screenshot di messaggi interni. In queste discussioni interne, un dipendente ha notato come Bard fornisse spesso agli utenti consigli pericolosi, sia su argomenti come come far atterrare un aereo o sulle immersioni subacquee. Un altro ha detto: “Bard è peggio che inutile: per favore non lanciarlo”. Bloomberg afferma che la società ha addirittura “annullato una valutazione del rischio” presentata da un team di sicurezza interno affermando che il sistema non era pronto per l’uso generale. Google ha comunque aperto l’accesso anticipato al bot “sperimentale”.

Fonti: Il Giornale / The Verge

Google Bard, l’AI di Google che mente sapendo di mentire
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