Danni alla salute
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Danni da vaccino:
sei presunte vittime contro Swissmedic

L’autorità che omologa e controlla i medicamenti è accusata di aver «ingannato il pubblico».

ZURIGO – Sei individui, che sostengono di aver subito danni alla salute a causa del vaccino a mRNA per combattere il Coronavirus, hanno deciso di fare causa all’autorità svizzera di omologazione e controllo dei medicamenti e dei dispositivi medici Swissmedic.

I sei, e altri 37 soggetti insieme a loro, accusano Swissmedic di: «gravi e persistenti violazioni degli obblighi fondamentali di diligenza previsti dalla Legge sui medicinali in relazione all’autorizzazione dei vaccini a base di mRNA» e di aver «ingannato il pubblico» e prendono di mira anche i medici vaccinatori.
Le ragioni del gruppo “Corona-Anzeige” sono state presentate lunedì nel corso di una conferenza stampa e i sanitari sono oggetto di un procedimento penale cantonale.

Le affermazioni di due donne
sui danni dopo la vaccinazione

Due donne che affermano di aver avuto danni alla salute dopo la vaccinazione erano presenti all’incontro con i media.
L’assistente di volo Rosanna K., 27 anni, ha spiegato di essere sempre stata sana, con l’eccezione di alcuni problemi alla tiroide.
Ma, dopo la seconda dose del vaccino anti-Covid nell’estate dello scorso anno, ha sperimentato vertigini, poi febbre e problemi respiratori.
In seguito a diversi svenimenti è andata in ospedale in ambulanza.

La 45enne Mai T., invece, ha avuto un’interruzione del ciclo mestruale che è durata tre mesi dopo la prima dose, mentre in seguito alla seconda ha avuto febbre, brividi e dolori articolari.
Dice che nessuno l’ha informata in anticipo di questi effetti collaterali, ma il peggio – aggiunge – è arrivato dopo la vaccinazione di richiamo: le è stata diagnosticata una poliartrite che l’ha resa dipendente da una sedia a rotelle e dallo Spitex.
Ora Mai è in grado di lavorare solo al 50% e spiega di non poter più fare nulla da sola.

“Sono stata ingannata da Swissmedic e da Alain Berset”.
“Vorrei che finalmente i media ci prendessero sul serio”.
“La cosa peggiore per me era non sapere se le mie condizioni sarebbero mai migliorate.
“Per me il Covid-19 è una malattia grave e sono sicura che la vaccinazione può salvare delle vite.
Ma nel mio caso, è stata pericolosa per la mia”.

Il parere di un legale

Interpellato da 20 Minuten, l’avvocato Christian Lenz dello studio Lenz & Caduff spiega che i querelanti nei procedimenti civili devono innanzitutto essere in grado di dimostrare che le vaccinazioni hanno effettivamente causato un danno.
«Se non è possibile fornire questa prova, la causa deve essere archiviata».
Parlando invece di una denuncia penale, il Ministero pubblico dovrebbe essere in grado di rispondere alla domanda sul collegamento tra vaccinazione e danno.
«Se non si trovano prove, il caso viene archiviato oppure non viene aperto alcun caso».
Lenz ritiene improbabile che i medici che hanno inoculato il vaccino nel corso della campagna vaccinale abbiano commesso un reato. I sanitari sarebbero responsabili «solo se hanno violato il dovere di assistenza medica».
Vale più o meno lo stesso per Swissmedic, dal punto di vista del diritto civile: la responsabilità verrebbe accertata solo in caso d’inosservanza dei doveri d’ufficio essenziali «e i danni non sono attribuibili a violazioni dei doveri da parte di uno o più supervisori».

Il parere di un medico

Quanto è credibile il legame tra vaccino e effetti collaterali a lungo termine?
Particolarmente pericolose, seppur estremamente rare, sono le gravi reazioni allergiche che può scatenare il vaccino, spiega il medico Daniel Tapernoux, membro della Commissione federale dei farmaci.
Tuttavia, precisa, non è credibile che si manifestino improvvisamente effetti collaterali mesi o anni dopo una vaccinazione».
Ma provare il legame tra i danni subiti e il vaccino non è facile: «Probabilmente sarà difficile dimostrare o smentire con certezza il nesso tra danno e vaccinazione. Si tratta più di stimare le probabilità e le possibili altre cause».

La posizione di Swissmedic

Swissmedic ha preso atto delle accuse penali avanzate nei confronti dei collaboratori e si rimette all’operato delle autorità competenti.
L’autorità garantisce che, anche nel caso delle autorizzazioni dei vaccini contro il Sars-CoV-2, non ci sono state «scorciatoie» nella valutazione del rapporto rischio/beneficio, né sono stati fatti compromessi in termini di sicurezza, efficacia e requisiti di qualità.

FONTE: tio.ch

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