Camilla Canepa: svolta nell'inchiesta
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“Follia vaccinare una di 22 anni…”
I verbali incastrano Speranza e il Cts.
Svolta nell’inchiesta

Ogni giorno un nuovo pezzettino di verità sullo scandalo Covid e sulla gestione dell’emergenza e dei vaccini da parte di Speranza e del governo di cui faceva parte, guidato da Giuseppe Conte.
Camilla Canepa: svolta nell’inchiesta
Dalle carte dell’inchiesta di Genova sulla morte di Camilla Canepa, la studentessa ligure di 18 anni stroncata dal vaccino, emerge un quadro allarmante della gestione dell’emergenza sanitaria da parte del Comitato tecnico scientifico e dello stesso ministro della Salute.
I verbali del Cts, confluiti nel procedimento di Genova e analizzati da Simone Di Meo Alessandro Rico su LaVerità, dimostrano infatti il metodo con cui i presunti “esperti” hanno autorizzato le vaccinazioni di massa, soprattutto sui più giovani che, come era chiaro già allora e oggi ancora di più, erano al sicuro dai rischi dell’infezione.
In un verbale è lo stesso capo del Cts, Franco Locatelli, a sbottare dopo aver saputo del ricovero di Camilla al San Martino di Genova.
E cosa dice?

Camilla Canepa: svolta nell’inchiesta

Si legge nel verbale:

“Mi sembra inconcepibile vaccinare una ragazza di 22 anni…”.

Parole, ripetiamo, di Franco Locatelli.

E allora perché è stato fatto?
Perché Camilla è morta?
E perché oggi c’è una epidemia di miocarditi proprio tra i più giovani?
Camilla, come messo nero su bianco dalla perizia alla base dell’inchiesta giudiziaria che sta terremotando l’architettura del potere che ha imposto la vaccinazione, è stata uccisa da una trombosi cerebrale scatenata, dice sempre la perizia, dai vaccini adenovirali soprattutto nelle giovani donne.
Camilla si è vaccinata con Astrazeneca durante uno dei tanti Open day.
Il giorno prima della morte della giovane, si scopre dalle carte dell’indagine del capoluogo ligure, e cioè il 9 giugno 2021, si tiene una drammatica riunione del Cts che affronta proprio il tema degli Open day e dell’estensione della vaccinazione ai giovani e ai giovanissimi.
E cosa viene rivelato?

A questa riunione partecipa anche Speranza.
Dai verbali del Cts, acquisiti dai pm liguri e ripresi da LaVerità, emerge la versione dell’ex ministro della Salute, che afferma:

“Sostanzialmente abbiamo dato un mezzo via libera anche a operazioni sotto i 60 anni: questa è la sostanza di quello che abbiamo fatto. Poi, un esempio, alcune regioni semmai sono rimaste più ferme nell’impianto, per esempio a me risulta che il Veneto… abbia deciso di non usarlo sotto i 60 anni e ci sono regioni che invece hanno deciso di andare un po’ in maniera più sportiva tra virgolette a rischiarlo anche a generazioni molto molto più deboli… molto più giovani”.

Ricordiamo che Camilla, come tanti altri giovani, partecipa all’Open day sostanzialmente sotto ricatto del governo: si vaccina per riacquistare quella libertà che le hanno tolto.
Speranza (tralasciando quel termine, “sportiva”, riferito alla vita di milioni di persone) usa la parola “rischio”, e questo dimostra che lui era a conoscenza, quindi, che quel farmaco fosse un rischio.

Gli inquirenti poi si sono soffermati su un altro passaggio importante di quei verbali: le parole di Franco Locatelli, il capo del Comitato tecnico scientifico, che dice:

“Ci siamo scambiati un paio di messaggi con il ministro (Speranza, ndr) al quale ho scritto letteralmente che trovavo inconcepibile aver proposto a una ragazza il vaccino di Astrazeneca quando la stessa aveva 22, 23 anni quelli che aveva”.

Dice invece Sergio Abrignani, incontrando condivisione da Giorgio Palù e Giuseppe Ippolito:

“Per un motivo di cautela io sarei per non fare, fra i 50 e i 59enni, vaccini a base di adenovirus”

E ancora Locatelli:

“Sotto i 50 non se ne parla neanche”.

E allora perché poi arriva il via libera proprio dal Cts?
Su questo giallo ora indagano i pm.
Tutto cambia il 5 giugno, quando Camilla finisce in ospedale in condizioni disperate.
Il giorno dopo il Cts cambia rotta.
Abrignani a verbale dice:

“A me ha impressionato leggere sta ragazza di 18 anni operata di urgenza”.

E Gianni Rezza:

“Dobbiamo mettere dei paletti subito perché il fine settimana incombe, dopo quello che è successo a Genova non è che possiamo andare avanti permettendo di vaccinare le persone giovani”.

Poi Speranza la butterà, come abbiamo visto prima, sulla “sportività” delle regioni.
Il 10 giugno Camilla muore.

FONTE: DiTuttoeDiPiù

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