Commissione COVI
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I funzionari di Pfizer
potrebbero essere esclusi
dal Parlamento europeo

La commissione COVI del Parlamento europeo ha approvato giovedì (11 gennaio) una proposta per vietare l’accesso al Parlamento europeo ai funzionari di Pfizer, in seguito alla mancanza di trasparenza dell’azienda nei contratti di acquisto dei vaccini durante la pandemia.

Ai rappresentanti dell’azienda farmaceutica americana Pfizer e al suo amministratore delegato Albert Bourla potrebbe essere presto negato l’accesso al Parlamento europeo, in seguito alla richiesta del gruppo dei Verdi di vietare l’ingresso ai rappresentanti di Pfizer.

Guidata dall’europarlamentare francese Michèle Rivasi, la proposta è stata presentata giovedì alla commissione parlamentare COVID (COVI).

Tutti i gruppi politici hanno votato a favore del divieto, ad eccezione del Partito Popolare Europeo (PPE) e di Renew Europe, che hanno votato contro.
La maggioranza è stata sufficiente per far passare la proposta.

Il precedente del divieto di accesso al Parlamento per i rappresentanti di un’azienda risale al 2017, quando la commissione per l’ambiente (ENVI) ha votato per l’esclusione dei funzionari dell’azienda agrochimica statunitense Monsanto a seguito del suo rifiuto di partecipare a un’audizione pubblica.

I contratti secretati e la vicenda degli SMS

Nei primi mesi della pandemia COVID, l’UE ha acquistato vaccini all’ingrosso da diverse aziende farmaceutiche, tra cui Pfizer/BioNTech, per consegnarli agli Stati membri il più rapidamente possibile.

Tuttavia, i contratti di Pfizer sono rimasti secretati.

Kathleen Van Brempt, presidente della commissione COVI, in un tweet dello scorso dicembre, ha scritto:

“Il Parlamento europeo ha il diritto di avere piena trasparenza sui dettagli di questa spesa e sui negoziati preliminari che l’hanno portata avanti”.

Sia a ottobre che a dicembre, l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla si è rifiutato di incontrare i deputati della commissione COVI.

L’europarlamentare francese e membro della commissione COVI Véronique Trillet-Lenoir, ha dichiarato a EURACTIV:

“Penso che non sia venuto di proposito, perché non voleva affrontare le controversie”

Il capo di Pfizer avrebbe dovuto dare spiegazioni sulla cosiddetta vicenda degli SMS, in cui i contratti relativi a 1,8 miliardi di dosi di vaccino sarebbero stati negoziati direttamente tramite messaggi di testo privati tra Bourla e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Decisione finale prevista tra un mese

Dopo il voto, la Conferenza dei presidenti di commissione (CPC), che riunisce tutti i presidenti di commissione ogni martedì durante le sessioni plenarie a Strasburgo, esprimerà il proprio parere.

La CPC prenderà in considerazione diverse opzioni: la durata dell’esclusione, se la sanzione si applicherà solo a Bourla o a tutti i rappresentanti di Pfizer, o se verrà confermata del tutto.

Secondo un portavoce del gruppo dei Verdi contattato da EURACTIV France, la decisione non sarà discussa prima di un mese.

FONTE: euractiv.it

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