Canale di Panama
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BlackRock e MSC acquistano i porti sul canale di Panama
Approfondimenti e lettura dell’operazione

Il mondo della portualità sta vivendo una scossa considerevole con l’acquisizione dei porti del Canale di Panama.
Il consorzio guidato da BlackRock  e Msc ha raggiunto un accordo per acquisire l’80% del gruppo Hutchison Ports e il 90% di Panama Ports, che gestisce gli scali di Balboa e di Cristobal.
Complessivamente l’operazione richiederà un esborso di 22,8 miliardi di dollari.

Canale di Panama sotto il controllo italiano
Lamberto Rimondini

Il ruolo di Aponte (Msc)

Gianluigi Aponte, l’armatore sorrentino di nascita ma svizzero d’adozione, anche questa volta non si è lasciato sfuggire l’occasione ed è entrato nella cordata con il più grande fondo d’investimento del mondo – BlackRock – per l’acquisizione dei porti e le vie d’accesso sul Canale di Panama.

Blackrock agisce con il braccio operativo di Global Infrastructure Partners – Gip – (acquisita nel 2024) nella cordata di compratori dal gruppo Hk Hutchison e Aponte è presente con la Terminal Investment Ltd (Til) che fa capo alla compagnia Msc di proprietà di Aponte.

Da notare che la Til di Aponte è anche già investitore nella Gip

Le parti all’opera si conoscono da tempo
Finanza e gestione industriale a braccetto

Blackrock è entrata in passato nel capitale di Italo insieme proprio a Msc.
E lo schema dell’operazione vede un grande fondo d’investimento affiancato da quell’ormai primattore mondiale delle infrastrutture portuali e marittime che è diventato nel tempo il gruppo fondato da Gianluigi Aponte.

Canale di Panama:
Trump lo aveva chiesto, e così è stato

Voleva che il Canale, strategico per i commerci mondiali, tornasse in mano americana dopo la vendita nel 1999 allo Stato centramericano che l’aveva dato in concessione al gruppo di Hong Kong Hk Hutchison.
E così è stato.

Secondo Lin Jian, portavoce del ministro degli Esteri cinese, l’operazione è avvenuta sotto pressione della Casa Bianca.
Pechino sostiene la sovranità panamense sul Canale e si impegna a mantenere lo status neutrale della via d’acqua internazionale.
Il motivo del contendere, in effetti, è che il canale è controllato da Panama, ma i porti sulle sue sponde erano finiti in mano cinese.
E questa situazione non era gradita alla nuova amministrazione americana.

Fonti vicine alle trattative indicano che l’amministrazione Trump e membri del Congresso statunitensi sono stati informati dell’accordo, ma né la Casa Bianca né l’ufficio presidenziale panamense hanno commentato. 

BlackRock e MSC acquistano i porti sul canale di Panama:
la lettura dell’operazione di Massimo Marciani – presidente Freight Leader Council (FLC)

Al di là dei riflessi geopolitici, come va letta in controluce questa operazione?

«L’accordo tra BlackRock, MSC e altri investitori per l’acquisizione delle infrastrutture portuali di Hutchison Ports rappresenta un passaggio cruciale non solo sul piano logistico e geopolitico, ma anche su quello finanziario.
Il valore dell’operazione, infatti, si inserisce in un trend più ampio di consolidamento degli asset infrastrutturali strategici nelle mani di grandi fondi di investimento occidentali, con impatti che si riflettono anche sull’Europa e sull’Italia».

Ma se l’operazione ha un valore finanziario, cosa rende le infrastrutture logistiche (o portuali, come in questo caso) un elemento appetibile?

BlackRock, attraverso la sua unità Global Infrastructure Partners (GIP), sta raccogliendo il suo quinto fondo flagship con un obiettivo di 25 miliardi di dollari, avvicinandosi ai 28 miliardi del fondo infrastrutturale di Brookfield Asset Management, attualmente il più grande al mondo. Proprio questo ci aiuta a capire una tendenza chiara: gli asset portuali e logistici vengono sempre più considerati investimenti sicuri e redditizi per i fondi globali, grazie alla loro natura di infrastrutture essenziali e alla loro capacità di generare flussi di cassa stabili nel lungo periodo. La scelta di investire in porti e snodi strategici come Panama risponde a una logica di diversificazione e di protezione dal rischio inflattivo. I porti, infatti, offrono rendimenti legati ai volumi di traffico commerciale e alla crescita della domanda globale di trasporto merci. In questo senso, BlackRock e gli altri investitori si assicurano il controllo su un’infrastruttura chiave che genera entrate costanti, mitigando le oscillazioni dei mercati finanziari.

Una tale lettura aiuta a interpretare l’acquisizione dal punto di vista di BlackRock.
Il coinvolgimento di MSC, invece, come va letto?

Se BlackRock agisce come investitore finanziario, MSC gioca un ruolo industriale nell’operazione.
La compagnia di Gianluigi Aponte, già leader mondiale nel trasporto container, sta rafforzando la propria presenza lungo le rotte strategiche globali, acquisendo porti e terminal che garantiscono maggiore integrazione tra la flotta e le infrastrutture a terra.
Questa mossa segue la strategia già vista con l’acquisizione di Bolloré Africa Logistics, che ha dato a MSC una posizione dominante nei porti africani.
Ora, con l’ingresso nei porti di Panama, MSC si assicura un maggiore controllo sulle rotte transpacifiche e transatlantiche, riducendo la dipendenza da terminal di proprietà di operatori concorrenti, in particolare cinesi.

L’epicentro di questa operazione è americano, ma ovviamente le sue conseguenze assumono valenza globale.
In Europa e in Italia come impatteranno?

Dal punto di vista europeo, l’operazione potrebbe avere un duplice effetto.
Da un lato, rafforzando il controllo occidentale su un nodo logistico fondamentale, si riduce l’influenza cinese sulla catena di approvvigionamento globale.
Dall’altro, la crescente concentrazione degli asset portuali nelle mani di pochi grandi player, tra cui MSC e fondi come BlackRock, potrebbe ridurre la concorrenza e influenzare le dinamiche tariffarie.

Per l’Italia, il coinvolgimento di MSC in questa operazione rafforza ulteriormente il ruolo del gruppo nel sistema portuale nazionale.
MSC è già presente con investimenti significativi nei principali porti italiani, tra cui Gioia Tauro, Genova e Trieste.
L’espansione nel Canale di Panama potrebbe favorire l’integrazione delle rotte tra le Americhe e il Mediterraneo, con potenziali benefici per il traffico portuale italiano.
Tuttavia, bisognerà monitorare le implicazioni sul costo dei servizi logistici e sull’equilibrio competitivo nel mercato europeo.

In conclusione, qual è la principale lezione da apprendere da questi processi?

Siamo di fronte a un’operazione che è molto più di un’operazione finanziaria: è un segnale di come gli asset infrastrutturali strategici stiano diventando sempre più centrali nella competizione economica globale.

Per l’Europa e l’Italia, questa trasformazione può rappresentare un’opportunità per rafforzare il proprio ruolo nei flussi commerciali internazionali, ma anche rappresentare un rischio se non si garantirà un adeguato equilibrio tra il potere dei grandi investitori e la tutela degli interessi economici nazionali.

Fonte video Rimondini: Altrementi
Fonti articoli: Milano Finanza e Uomini e Trasporti

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